Malvestiti replica alla Cdo:
«Scelte votate all'unanimità»

Una risposta breve ma chiara quella dei vertici della Camera di commercio all'ultimo attacco, in ordine di tempo, portato alla gestione di largo Belotti, stavolta da parte della Compagnia delle Opere.

Una risposta breve ma chiara quella dei vertici della Camera di commercio all'ultimo attacco, in ordine di tempo, portato alla gestione di largo Belotti, stavolta da parte della CdO.

Mercoledì il presidente della Compagnia delle Opere provinciale Rossano Breno aveva infatti parlato di gestione per alcuni versi statalista, invitando a evitare personalismi e dando appuntamento per oggi alle 11,30 al Centro Congressi, quando CdO fornirà la sua ricetta «su come potrebbero essere più intelligentemente impiegate, rispetto ad oggi, le risorse camerali per il bene delle imprese». Il presidente della Camera Paolo Malvestiti, che dopo 6 giorni è costretto nuovamente a replicare (lo aveva già fatto al presidente confindustriale Carlo Mazzoleni), dichiara che «c'è curiosità di conoscere quali siano le proposte della Compagnia delle Opere, dato che non sono emerse a livello istituzionale né nel Consiglio né nella Giunta della Camera di commercio, pur avendo la CdO un rappresentante sia in Consiglio, sia in Giunta. Inoltre i provvedimenti sono stati assunti con votazioni all'unanimità».

Il punto cruciale
- In sostanza Malvestiti insiste su un punto che aveva già toccato nella risposta a Confindustria Bergamo: dal momento che criticate la nostra conduzione - si chiede - dove eravate quando si decideva, visto che anche alcuni vostri autorevoli esponenti erano presenti in Giunta e in Consiglio e tali provvedimenti, così criticabili da voi, sono stati invece votati all'unanimità? Difesa abile, che fa capire come i problemi, secondo il presidente, andrebbero discussi all'interno delle mura di largo Belotti, anziché amplificati attraverso le pagine dei giornali. Ma che non può nascondere i «mal di pancia» di alcuni esponenti o componenti dell'economia bergamasca.

Venerdì mattina si capirà meglio dove la CdO vuole andare a parare, ma è facile fin d'ora immaginare che nel mirino finiranno soprattutto alcune partecipate come Servitec, che già in tempi non sospetti la Compagnia aveva definito ormai inutile, mentre sembra che una critica forte possa coinvolgere anche la decisione di passare le competenze per l'internazionalizzazione da Assist alla milanese Promos. C'è poi un vecchio cavallo di battaglia che ora la Compagnia della Opere intende rispolverare: la gestione diretta delle risorse camerali da parte delle aziende invece che attraverso l'intermediazione delle partecipate. «Questa sarebbe la vera sussidiarietà», ricorda Breno. Fu uno dei punti di forza di un manifesto di tanti anni fa, quando la CdO partì lancia in resta contro la gestione Sestini (a quanto pare però, anche quando fu ammessa «a palazzo», fu fatto ben poco per invertire la rotta).

L'auspicio
La speranza è che qualsiasi critica o suggerimento arrivi oggi dal documento Cdo, possa davvero contribuire al bene della Camera, in un momento che continua ad essere drammatico per l'economia bergamasca.

M. F.

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