Trimestrale Ubi: cala l'utile
Svalutata la quota in Intesa

Ubi Banca ha chiuso il terzo trimestre del 2011 con un utile «depurato dalle poste non ricorrenti» di 26,4 milioni, in calo del 47,3% rispetto allo stesso periodo del 2010, ma in decisa crescita rispetto ai 5,4 milioni del secondo trimestre 2011.

Ubi Banca ha chiuso il terzo trimestre del 2011 con un utile «depurato dalle poste non ricorrenti» di 26,4 milioni, in calo del 47,3% rispetto allo stesso periodo del 2010, ma in decisa crescita rispetto ai 5,4 milioni del secondo trimestre 2011. Nei nove mesi, il risultano netto è stato di 182,7 milioni, in flessione del 7,6%. I proventi operativi si sono attestati a 2,5 miliardi (-2%), con margine di interesse a 1,5 miliardi (-1,2%) e commissione nette a 878,6 milioni (+0,8%), mentre gli oneri operativi sono calati del 3,4% a 1,8 miliardi. Il rapporto cost/income è al 70,9%.

Alla fine del terzo trimestre Ubi Banca puo' contare su un coefficiente patrimoniale core tier 1 dell'8,26%, su un tier 1 dell'8,78% e su un total capital ratio del 13,17%. Livelli in lieve crescita rispetto a 8,2%, 8,71% e 13,02% a fine giugno. I coefficienti sono "al netto di un ipotetico dividendo" e quindi prendono in considerazione la distribuzione di una cedola.

Nel terzo trimestre Ubi Banca ha svalutato per 109,2 milioni la propria partecipazione in Intesa Sanpaolo. Si tratta di gran lunga della correzione piu' importante tra quelle complessivamente apportate al portafoglio di titoli disponibili per la vendita (il dato totale e' 112,9 milioni). Per i prossimi mesi, Ubi segnala che «a seconda dell'andamento dei mercati, potrebbero verificarsi riprese di valore o ulteriori rettifiche sulla partecipazione in Intesa SanPaolo».

© RIPRODUZIONE RISERVATA