Cortenuova, condannata la Fema
«Sentenza che rende giustizia»

La Fim Cisl assistita dall'avvocato Boiocchi ha vinto la causa per attività antisindacale contro la Fema Chemical & Industrial Plants srl. Una sentenza, quella del Tribunale di Bergamo, che condanna i comportamenti antisindacali che l'azienda ha perseguito contro i lavoratori ie la Fim Cisl.

La Fim Cisl assistita dall'avvocato Boiocchi ha vinto la causa per attività antisindacale contro la Fema Chemical & Industrial Plants srl. Una sentenza, quella del Tribunale di Bergamo, che condanna i comportamenti antisindacali che l'azienda ha perseguito sistematicamente contro i lavoratori iscritti, in sciopero, la Fim-Cisl e i suoi sindacalisti.

Secondo la sentenza, l'azienda di Cortenuova si è resa colpevole, in particolare, di trattenere illegalmente i contributi sindacali ai lavoratori iscritti e non versarli al sindacato; di non pagare lo stipendio a fini ritorsivi ai lavoratori in sciopero; della minaccia di ripercussioni sul lavoro se il sindacato non sospendeva le iniziative di lotta; delle pressioni alle Rsu interne di dimettersi dalla Fim Cisl e l'uso della querela contro il sindacalista e insulti al segretario generale della Fim Ferdinando Uliano; della richiesta di rimozione del sindacalista della Fim Cisl Massimo Lamera. Questi fatti sono stati ampiamente riportati nella cronaca dei quotidiani locali e regionali.

L'azienda è stata condannata a pagare, oltre agli interessi e le spese legali, i contributi sindacali che aveva trattenuto nelle buste paghe e mai versato alla Fim-Cisl. Il giudice Antonella Troisi, inoltre, intima alla Fema Chemical di non porre in essere simili comportamenti in futuro.

«La Fim Cisl - dichiara Ferdinando Uliano segretario generale Fim di Bergamo - è un sindacato che non si fa intimidire. Le minacce e le pressioni che ha subito la nostra organizzazione, i lavoratori, i nostri iscritti, i nostri delegati e il nostro sindacalista solo perché stavamo lottando per avere il diritto ad avere lo stipendio, erano inaccettabili sul piano morale e sul piano giuridico. Questa sentenza ci rende giustizia. Ora confidiamo che l'azienda comprenda e ristabilisca come sentenziato le normali relazioni sindacali e queste possano riprendere nel pieno rispetto dei lavoratori e delle organizzazioni sindacali che li rappresentano».

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