Prefabbricati Cividini, presidio al via
Presto un incontro al ministero

Da quattro mesi i lavoratori dell'azienda edile Prefabbricati Cividini di Osio Sopra stanno combattendo una battaglia per il loro lavoro. Ha preso il via un presidio su due turni, che proseguirà fino al 9 gennaio.

Da quattro mesi i lavoratori dell'azienda edile Prefabbricati Cividini di Osio Sopra stanno combattendo una battaglia per il loro lavoro. Ha preso il via un presidio su due turni, che proseguirà fino al 9 gennaio: dalle 9 alle 18 di ogni giorno un gruppo di lavoratori (sono circa 140 quelli ancora in organico) si riunirà davanti all'azienda con il duplice obiettivo di sensibilizzare il territorio sulla vicenda e di «evitare che macchinari e parti di impianti vengano portati via», come sottolineano i sindacati.

Su dodici stabilimenti che fanno capo ad Rdb, il piano industriale prevede la chiusura di sette: Osio Sopra appunto, Lomello (Pavia), Lomagna (Lecco), Villafranca di Verona (Verona), Occimiano (Alessandria) e Bitetto (Bari), oltre alla chiusura o del sito di Montepulciano o di quello di Bellona. «Venerdì è stato l'ultimo giorno di lavoro per la gran parte dei dipendenti occupati ad Osio Sopra», spiega Silver Facchinetti della Filca-Cisl.

I sindacati ora attendono la convocazione al ministero del Lavoro per firmare l'accordo sulla richiesta di cassa integrazione straordinaria per cessazione dell'attività di due anni. C'è comunque «preoccupazione per il futuro dei lavoratori e delle loro famiglie, considerato inoltre il fatto che l'azienda non ha dato la sua disponibilità all'anticipo della Cigs», afferma Mario Colleoni, segretario organizzativo della Feneal-Uil. Secondo Angelo Chiari, segretario della Fillea-Cgil di Bergamo, è importante «garantire ai lavoratori un incentivo all'esodo, anche per attenuare l'impatto sociale che ha la chiusura dello stabilimento».

© RIPRODUZIONE RISERVATA