Esuberi Honegger, Lombardini stoppa
Motivi: crisi in valle e un concorrente

«Il progetto all'Honegger non sta più in piedi economicamente». Non è facile per Tito Lombardini, presidente del gruppo della distribuzione di Dalmine, arrivare a queste conclusioni: ha il sapore di un'amara sconfitta e rappresenta una doccia fredda.

«Il progetto all'Honegger non sta più in piedi economicamente». Non è facile per Tito Lombardini, presidente del gruppo della distribuzione di Dalmine, arrivare a queste conclusioni: ha il sapore di un'amara sconfitta e rappresenta una doccia fredda per un'operazione che ha forti ripercussioni sociali nella nostra provincia.

Ma Lombardini - affiancato dal figlio Emilio, amministratore delegato del gruppo - vuole essere chiaro e franco fino in fondo e spiegare i motivi che l'hanno indotto a fare questo passo indietro che ora rimette in discussione l'intero progetto, partito nel 2008 con il contributo di istituzioni e parti sociali allo scopo di ricollocare 150 dei 240 lavoratori in esubero del Cotonificio Honegger di Albino.

E le motivazioni dello stop sono sostanzialmente due. Innanzitutto la profonda crisi economica che ha investito la Valle Seriana: «La disponibilità economica del bacino della Valle Seriana - spiega Tito Lombardini - ha registrato un calo di circa il 30-40 per cento. Molte fabbriche si sono fermate, si vedono ad ogni angolo capannoni chiusi e tanti cartelli "affittasi". Il mercato che avevamo previsto per il riassorbimento di 150 lavoratori ex Honegger in un supermercato Pellicano da realizzare nell'area industriale non c'è più e non credo tornerà». A questa situazione di difficoltà se n'è aggiunta un'altra: e cioè l'apertura, un anno fa, del supermercato Il Gigante non lontano dal previsto Pellicano.

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