Gli azionisti Ubi Jannone
«Pronti alla conta in assemblea»

Le principali associazioni degli azionisti di Ubi Banca di Cuneo e di Bergamo hanno illustrato il piano comune strategico volto alla gestione delle prossime assemblee dei soci, annunciando la volontà di presentare liste comuni per il Consiglio di Sorveglianza e di Gestione.

In una conferenza stampa, indetta dalle principali associazioni degli azionisti di Ubi Banca di Cuneo e di Bergamo, i presidenti Dario Alfero e Giorgio Jannone hanno illustrato il piano comune strategico volto alla gestione delle prossime assemblee dei soci, annunciando la volontà di presentare liste comuni per il Consiglio di Sorveglianza e di Gestione.

«I risultati di bilancio molto negativi - si legge in un comunicato stampa -, il crollo dei titoli in Borsa, la probabile assenza di dividendi da distribuire ai soci, la diminuzione verticale del numero di conti corrente, l'andamento preoccupante delle controllate, le recenti aspre critiche e prese di posizione dei principali sindacati, i ripetuti rilievi delle autorità di vigilanza impongono rapidi cambiamenti gestionali che i soci non possono più attendere, pena la distruzione dell'antico patrimonio delle banche facenti parte del Gruppo UBI (come sta avvenendo per molte controllate)».

«Nel contempo - prosegue il comunicato stampa -, le due associazioni, evidenziano molti tra Consiglieri di Gestione e di Sorveglianza del Gruppo UBI, cumulano cariche in contrasto con il disposto dell'articolo 36 della L. n. 214 del 22.12.2011 che vieta la contestuale appartenenza a organi statutari di società concorrenti».

Le due associazioni di Cuneo e Bergamo hanno inoltre evidenziato la necessità di convocare al più presto l'assemblea straordinaria dei soci per modificare l'art. 30 dello Statuto Societario che risulta in palese contrasto con il disposto dell'art. 36 sopra citato.

Secondo Giorgio Jannone «siamo certi di aver ormai i numeri necessari per conquistare tutte le maggioranze assembleari. Da qui alla prossima Assemblea del 2013, assise in cui tutte le cariche statutarie giungeranno a fine mandato, o meglio ancora, da qui alla prima scadenza assembleare, saremo comunque pronti alla conta, anche per garantire l'atteso ricambio».

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