Elettronica Bergamasca, lotta dura
I lavoratori scioperano ancora

Dopo lo sciopero di 48 ore, che si è svolto tra lunedì 2 e mercoledì 4 aprile, i lavoratori della Elettronica Bergamasca srl di Zanica, torneranno giovedì 5 a incrociare le braccia a partire dalle 11 e fino al primo pomeriggio di venerdì 6.

Dopo lo sciopero di 48 ore, che si è svolto tra lunedì 2 e mercoledì 4 aprile, i lavoratori della Elettronica Bergamasca srl di Zanica, torneranno giovedì 5 a incrociare le braccia a partire dalle 11 e fino al primo pomeriggio di venerdì 6. La protesta si aprirà con un presidio e un volantinaggio dalle 11 alle 13 davanti ai cancelli dell'azienda.

Nella società nata appena un anno fa come cessione di ramo d'azienda della Piazzalungagroup i lavoratori da ottobre a febbraio non hanno ricevuto la Cassa ordinaria, malgrado sia stata approvata. Inoltre, aspettano il pagamento di alcune mensilità arretrate precedenti alla creazione della srl.

Intanto, dal 6 marzo scorso è partita una Cassa straordinaria con pagamento diretto ai lavoratori, che tuttavia, visti i tempi medi di attesa, dovrebbe essere erogata tra circa sei mesi. Essa terminerà, comunque, col ritorno a giugno alle dipendenze di Piazzalungagroup.

Per i 52 lavoratori dell'azienda metalmeccanica (che un anno fa erano 65 e nella spa precedente erano 75), infatti, la goccia che «ha fatto traboccare il vaso» è la decisione di Elettronica Bergamasca di recedere dall'affitto di ramo d'azienda.

Dal 1° giugno, dunque, i lavoratori torneranno ad essere dipendenti di Piazzalungagroup, che è in liquidazione e in fallimento: «Ora, per quella fase, abbiamo chiesto di attivare almeno 6 mesi di Cassa integrazione in deroga, da giugno fino al prossimo dicembre. Il curatore fallimentare non acconsente, però, a richiederla a meno che i lavoratori non rinuncino sia al preavviso che al Tfr che sarebbe maturato in quei sei mesi» ha spiegato nei giorni scorsi Walter Albani della Fiom-Cgil.

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