Imu, pagamento in tre rate
Una sola detrazione per famiglia

Nel solo 2012 l'Imu sulla prima casa si pagherà in tre rate. La prima e la seconda pari ciascuna a un terzo dell'imposta calcolata applicando l'aliquota di base e le detrazioni, vanno pagate il 16 giugno e il 16 settembre. La terza, a saldo, entro il 16 dicembre.

Nel solo 2012 l'Imu sulla prima casa si pagherà in tre rate. La prima e la seconda pari ciascuna a un terzo dell'imposta calcolata applicando l'aliquota di base e le detrazioni, vanno pagate il 16 giugno e il 16 settembre. La terza, a saldo, andrà versata entro il 16 dicembre.

Lo prevede l'emendamento formalizzato lunedì 16 aprile dal relatore al decreto legge fiscale, e presidente della commissione Finanze della Camera, Gianfranco Conte.

«In ogni caso - dice Conte - l'aliquota e la detrazione per l'abitazione principale e per le relative pertinenze devono essere uniche per nucleo familiare indipendentemente dalla dimora abituale e dalla residenza anagrafica dei rispettivi componenti».

«Lo scopo della disposizione - spiega lo stesso Conte illustrando la proposta di modifica - è quello di evitare elusioni dell'applicazione delle agevolazioni per la prima casa, nel caso in cui i coniugi stabiliscano la residenza in due immobili diversi dello stesso Comune».

La proposta di modifica prevede, inoltre, il differimento al 30 settembre 2012 del termine per la presentazione della dichiarazione Imu nel periodo transitorio e «chiarisce - si legge nella Relazione illustrativa - che la dichiarazione deve essere presentata solo dai soggetti che acquisiscono il possesso di un immobile a partire dal primo gennaio 2012».

Dal prossimo anno il dipartimento delle Finanze è quindi tenuto, sempre secondo l'emendamento del relatore al provvedimento, a pubblicare entro il 30 aprile, e sul web, le delibere relative alla nuova Imposta sugli immobili. «In tal modo i contribuenti - è scritto nella relazione - potranno determinare in maniera più agevole ed una sola volta l'importo dovuto per l'anno di riferimento».

I fabbricati distrutti dal terremoto dell'Aquila, infine, «non concorrono» alla formazione del reddito imponibile ai fini Irpef, Ires e Imu fino alla definitiva ricostruzione e agibilità.

Arriva in 18 articoli la riforma fiscale del governo Monti e con essa il fondo, da alimentare con il recupero dell'evasione, per futuri sgravi fiscali. Cambia il catasto: i metri quadrati sostituiranno i vani e si prospetta una revisione periodica delle rendite.

Dopo anni di «precarietà» viene stabilizzato il 5 per mille. Per le imprese arriva l'Iri, l'imposta sul reddito d'impresa, e resta confermata l'Irap. Niente sulle aliquote Irpef: resteranno al momento dunque le attuali cinque. Prevista la «carbon tax» per sostenere le rinnovabili.

Al di là della tassa sulla prima casa, novità anche per i separati. Marcia indietro sulle borse di studio: vengono esentate nel sollievo generale. E ancora: un mese di tempo in più, per i pensionati, per l'addio alla pensione in contanti (oltre i 1.000 euro) e per aprire il conto sul quale percepire la pensione.

La delega è dunque arrivata al Consiglio dei Ministri e ora la riforma dovrà essere attuata nel giro di «nove mesi». Niente aggravi per lo Stato per cui eventuali alleggerimenti della pressione fiscale dovranno, in un certo senso, autofinanziarsi. In primo piano, in questo senso, c'è la lotta all'evasione ma anche la revisione degli sconti fiscali.

«Il gettito conseguente alla riduzione dell'evasione, confluisce in un apposito fondo strutturale, destinato a finanziare sgravi fiscali fiscali», si legge nella bozza del testo. Ma il governo torna a frenare le aspettative: «Per quest'anno vedo difficile» ridurre le imposte, ha detto il sottosegretario all'Economia, Gianfranco Polillo.

Sulla casa potrebbero prospettarsi nuovi aggravi. Arriva infatti la riforma del catasto che utilizzerà «il metro quadrato come unità di consistenza». Saranno anche utilizzate «funzioni statistiche atte ad esprimere la relazione tra il valore di mercato, la localizzazione e le caratteristiche edilizie dei beni per ciascuna destinazione catastale e per ciascun ambito territoriale».

Sul fronte della lotta all'evasione, oltre al fondo, verrà costituita una Commissione ad hoc all'Istat con il ministero dell'Economia e gli altri ministeri interessati. Detrazioni e deduzioni a rischio: il governo è infatti delegato a «ridurre, eliminare o riformare le spese fiscali che appaiono, in tutto o in parte, ingiustificate o superate alla luce delle mutate esigenze sociali o economiche o che costituiscono una duplicazione, ferma restando la priorità di tutela della famiglia, della salute, delle persone economicamente o socialmente svantaggiate, del patrimonio artistico e culturale, della ricerca e dell'ambiente».

Cambia poi la normativa sul contenzioso, si semplificano gli adempimenti e arriva la regolamentazione del cosiddetto abuso di diritto. Sui controlli si punta alla selezione, alla tracciabilità dei pagamenti e agli accertamenti sintetici (come quelli che vengono fatti con l'ausilio del redditometro) che avranno conseguenze sull'Irpef e le altre imposte, salvo prova contraria.

La tassazione di impresa viene riordinata e arriva l'Iri. L'Irap invece sopravvive: la delega del precedente governo ne prevedeva la progressiva abolizione ma i 35 miliardi di euro che frutta ogni anno inducono ad una marcia indietro. Come anche si 'cancellanò le tre aliquote (20, 30, 40%) della precedente delega.

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