Il ddl lavoro approda alla Camera
Cgil in mobilitazione del prefetto

Quattro «fiducie» su altrettanti articoli della riforma del lavoro, già approvata dal Senato: il ddl lavoro è approdato nell'aula della Camera dove il voto finale è il 27 giugno. La Cgil di Bergamo proprio mercoledì si mobilita dal Prefetto.

Quattro «fiducie» su altrettanti articoli della riforma del lavoro, già approvata dal Senato: il ddl lavoro è approdato nell'aula della Camera dove il voto finale sul provvedimento è previsto per il 27 giugno. In vista del voto, la Cgil di Bergamo si mobilita e, proprio mercoledì, invierà una delegazione dal Prefetto.

«Dopo lo sciopero generale di quattro ore che ha visto a Bergamo la sola Cgil incrociare le braccia il 14 maggio e dopo il nostro presidio fuori dalla Prefettura di via Tasso in protesta contro il voto di fiducia del ddl al Senato, una delegazione della Cgil di Bergamo si recherà il 27 giugno dal Prefetto per consegnare una lettera di denuncia dell'ennesima richiesta di fiducia alla Camera per l'approvazione della riforma del lavoro» ha detto Luigi Bresciani, segretario generale provinciale della Cgil.

«Il ddl è un provvedimento iniquo che non aumenterà l'occupazione dei giovani e non contrasta il fenomeno della precarietà - continua Bresciani -. Porre la fiducia sul ddl è un ricatto, l'ennesimo, ai danni dei lavoratori e non farà altro che peggiorare le condizioni di migliaia di persone».

Ecco dunque il testo integrale della lettera che sarà presentata in Prefettura: «Il ddl sul mercato del lavoro è un provvedimento iniquo e inadeguato, che non migliora la qualità del lavoro nel nostro Paese e non aumenterà l'occupazione soprattutto per i giovani. Il ddl riduce gli ammortizzatori sociali e non universalizza le tutele in caso di perdita del lavoro, aumenta il contributo a carico dei precari e non dà loro maggiori tutele, rende legittime le finte partite Iva con soli 700 euro al mese, un limite bassissimo che facilita l'abuso di questo strumento. Serve invece un ddl che riduca le 46 forme contrattuali, servono regole chiare per impedire gli stage truffa e l'uso improprio dei contratti atipici. Serve un serio contrasto alla precarietà del lavoro, politiche attive del lavoro efficaci e finalizzate ad una occupazione stabile e tutelata, un diritto del lavoro che renda più certa ed esigibile la tutela contro i licenziamenti illegittimi. Serve soprattutto un vero piano di crescita del Paese che promuova la buona occupazione. Porre la fiducia sul ddl è l'ennesimo ricatto perpetrato ai danni dei lavoratori e non servirà a nulla se non a peggiorare le condizioni di migliaia di lavoratrici e lavoratori».

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