Villa d'Adda: sciopero alla Icar
A rischio 70 dei 121 dipendenti

Settanta posti di lavoro sui centoventuno in organico sono a rischio alla Icar spa di Villa d'Adda, l'azienda produttrice di condensatori in polipropilene e in carta bimetallizzata, con sede operativa a Monza ma presente sul territorio nazionale ed europeo in totale con 7 stabilimenti.

Settanta posti di lavoro sui centoventuno in organico sono a rischio alla Icar spa di Villa d'Adda, l'azienda produttrice di condensatori in polipropilene e in carta bimetallizzata, con sede operativa a Monza ma presente sul territorio nazionale ed europeo in totale con 7 stabilimenti.

Contro la cessazione parziale dell'attività del sito orobico, annunciata dalla società il 5 settembre, è stato proclamato uno sciopero dell'intero turno di lavoro con un presidio ai cancelli per la giornata di mercoledì, 19 settembre. L'azienda ha inoltrato una richiesta di Cassa integrazione straordinaria per 24 mesi, a supporto del piano di tagli.

Lo stabilimento di Villa d'Adda occupa oggi la maggior parte dei propri lavoratori nell'attività di produzione di condensatori che, per l'alta incidenza del costo della manodopera e per la progressiva riduzione dei volumi, verrà destinata allo stabilimento che Icar ha in Romania. Nel sito orobico resterebbero, dunque, soltanto 51 dipendenti collegati all'attività di produzione del film metallizzato per condensatori, prevalentemente destinato ad alimentare lo stabilimento di Monza.

«La Direzione aziendale durante l'incontro di lunedì 17 settembre ha dato risposte non adeguate ad affrontare la gravità della situazione sociale che la decisione determina - ha spiegato Valentina Cappelletti, segretario generale provinciale della Filctem-Cgil -. In particolare le nostre richieste erano quelle di ridurre significativamente il numero di esuberi finali con ricollocazioni interne allo stabilimento e/o al gruppo; di applicare la Cassa integrazione con una rotazione il più ampia possibile; di sostenere il reddito dei lavoratori attraverso l'anticipo dell'indennità di Cassa e un'integrazione mensile; di favorire, infine, la scelta della mobilità volontaria per facilitare la ricollocazione esterna dei lavoratori o in funzione di accompagnamento alla pensione per chi potrà maturarne i requisiti».

«Di fronte alle risposte del tutto insufficienti della Icar, durante l'assemblea che ha seguito il confronto con l'azienda, i lavoratori hanno appoggiato la proposta delle Rsu e della Filctem-Cgil di Bergamo di indire uno sciopero di otto ore contro la prospettiva di cessazione parziale dell'attività produttiva e a sostegno delle richieste sindacali avanzate per la gestione della cassa straordinaria».

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