La riorganizzazione di Ubi Banca:
sindacati pronti alla mobilitazione

La trattativa sul piano di riorganizzazione di Ubi è entrata nel vivo, ma rischia di finire prematuramente. I vertici aziendali hanno ribadito il loro obiettivo: riduzione di 1.578 posti. I sindacati invece dicono che s può tagliare anche altrove.

La trattativa sul piano di riorganizzazione di Ubi Banca è entrata nel vivo, ma rischia di finire ko prematuramente. Nell'incontro di giovedì con i sindacati i vertici aziendali hanno ribadito il loro obiettivo: risparmi per 115 milioni sul costo del personale con una riduzione di 1.578 posti.

Ma i sindacati dei bancari hanno replicato che i risparmi non possono essere messi in conto solo al personale ma si può tagliare anche altrove. Se Ubi non modifica questa posizione, al prossimo round della trattativa - fissato per giovedì 27 - potrebbero esserci delle sorprese, e cioè le prime mobilitazioni di protesta.

I vertici di Ubi hanno fornito ulteriori dati, in aggiunta a quelli presentati nei precedenti incontri preliminari: i lavoratori pensionabili entro il 2017 sono 828 (dei quali, 167 nella Banca Popolare di Bergamo, quasi tutti bergamaschi, e 144 in Ubi e Ubi Servizi, per il 60% orobici).

Oltre a questi 828 prepensionabili, l'azienda, per arrivare ai 1.578, ha spiegato quali sono gli altri strumenti adottabili: riduzione dell'orario di lavoro (part-time con l'utilizzo del fondo di solidarietà che copre il 50-60% della parte di tempo non lavorata); deroghe al contratto nazionale e revoca degli accordi aziendali.

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