Fiera, un patto forte con Brescia
la «ricetta» di Ettore Pirovano

Il presidente della Provincia Ettore Pirovano rilancia un patto di ferro con i «cugini» bresciani: «Possiamo anche essere rivali calcistici, ma a livello economico non possiamo più permetterci di sbagliare».

I rilievi degli industriali alla Fiera di Bergamo, l'esigenza di una vocazione più internazionale, la sostenibilità finanziaria di un'ente che per ripartire ha bisogno di una robusta iniezione di denaro fresco: questi i temi che hanno rilanciato il dibattito su un'istituzione che rappresenta uno dei biglietti da visita del territorio e la cui offerta negli ultimi anni si è arricchita con scelte anche molto diverse tra loro, portando l'anno scorso a sfiorare complessivamente il mezzo milione di visitatori per le 13 fiere proposte, senza contare gli eventi straordinari.

Un problema sentito, quello di una Fiera più aperta, sollevato dal presidente di Confindustria Carlo Mazzoleni, che auspica anche «la costruzione di nuove alleanze, non solo nazionali, ma internazionali».

Finora l'unico accordo consistente con un partner straniero riguarda la tedesca Koelnmesse (Colonia) che ha portato negli ultimi due anni una serie di convegni soprattutto su legno e bioedilizia. Ma tutti convengono che si può fare di più, cominciando da un'alleanza tra vicini di casa.

In particolare il presidente della Provincia Ettore Pirovano, socio di minoranza di Bergamo Fiera Nuova, rilancia un patto di ferro con i «cugini» bresciani: «Possiamo anche essere rivali calcistici, ma a livello economico non possiamo più permetterci di sbagliare. Con un bacino di due milioni e mezzo di abitanti Bergamo e Brescia, ognuna con le sue peculiarità, potrebbero creare una piattaforma molto più forte sul fronte dell'offerta e dell'attrattiva fieristica anche sui mercati internazionali. Non è più il tempo di farci concorrenza, specie in vista dell'unificazione di altre province. Penso ad esempio a quella che si creerà, se verrà attuata la riforma, tra Lecco, Como, Varese e Monza, aggregati anche a livello camerale. Per competere con simili corazzate Bergamo e Brescia dovrebbero creare legami strettissimi a cominciare dal commercio e dalle fiere: sono mesi che lo dico, ma spesso qualcuno ha giudicato queste uscite solo come boutade, forse tra qualche mese sarà costretto a ricredersi».

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