Tecnici e esperti a fianco dei giudici
per accertare fatti e responsabilità

Tribunale: tecnici e esperti a fianco dei giudici per accertare fatti e responsabilità. Chi affianca i giudici nelle decisioni durante i procedimenti civili o penali? Quali competenze hanno queste figure chiave nei processi? Le risposte dall'iniziativa dell'Ape e dell'Università.

L'omicidio di Yara Gambirasio, il calcio-scommesse o la vicenda del bimbo padovano conteso dai genitori. Ad accomunare queste e molte altre tristi pagine della cronaca giudiziaria degli ultimi tempi è il ruolo decisivo svolto all'interno dei rispettivi procedimenti dal perito o dal consulente tecnico d'ufficio o di parte, meglio noto come CTU o CTP, quel professionista a cui il pubblico ministero o il giudice affida il compito di fornirgli le conoscenze tecniche necessarie per valutare o accertare un fatto.

Una figura chiave in molti processi, che coinvolge un numero sempre crescente di categorie professionali, dal geologo al geometra, dall'ingegnere all'interprete, fino ad arrivare al medico e allo psicologo, chiamati a fornire un parere professionale, spesso determinante all'interno di un procedimento civile o penale. Un ruolo delicato che richiede delle conoscenze precise sulle regole da rispettare per rispondere in maniera puntuale e precisa ai quesiti formulati dal Giudice.

Con questo obiettivo anche quest'anno l'Associazione Periti ed Esperti (APE) ha promosso, presso la Sala Galeotti dell'Università degli studi di Bergamo in via dei Caniana il Corso per la formazione dei tecnici ausiliari del giudice civile e penale. La prima lezione, il 6 novembre, si è concentrata sul procedimento civile, la seconda, il 13 novembre, ha preso in esame il procedimento penale per proseguire con la relazione di consulenza tecnica (20 novembre), l'esecuzione immobiliare (27 novembre), l'estimo, le divisioni ereditarie e i vizi e difetti di macchine, impianti e fabbricati (4 dicembre).

Gli incontri, organizzati in collaborazione con il Dipartimento di Giurisprudenza dell'Università degli studi di Bergamo, vedono in cattedra il presidente del Tribunale Ezio Siniscalchi, i giudici Valeria De Risi, Antonio Conte e Massimo Gaballo, la direttrice del Dipartimento di Giurisprudenza, Barbara Pezzini insieme ai docenti dell'ateneo bergamasco Daniela D'Adamo, Piera Pellegrinelli, oltre ad avvocati del Tribunale di Bergamo e periti che da tempo svolgono il delicato compito di fare consulenza in varie tipologie di procedimenti.

Al termine delle lezioni, martedì 11 dicembre, si terrà, per la prima volta, un convegno interamente dedicato alla consulenza tecnica in materia di proprietà intellettuale, che consentirà di chiarire molti dei tanti aspetti di una casistica giudiziaria di forte attualità e gli strumenti processuali a tutela dei frutti dell'inventiva e dell'ingegno umani.

“Il ruolo svolto dai consulenti tecnici nei procedimenti giudiziari è cruciale nell'esito di un processo, specialmente quando le valutazioni fornite vengono messe in discussione, a riprova della necessità di un percorso di formazione condiviso per queste figure e della complessità crescente dei casi per cui viene richiesta una perizia – ha spiegato Barbara Pezzini. – Per il prossimo anno il nostro Dipartimento intende infatti organizzare momenti di discussione e approfondimento di sentenze e casi giudiziari che hanno suscitato particolare discussione, come, ad esempio, quello sul terremoto dell'Aquila, partendo dai dati tecnici, soprattutto dalla ricostruzione attenta del contesto e delle decisioni propriamente giuridiche, e andando oltre il clamore mediatico. Del resto la discussione dei casi giudiziari è un momento irrinunciabile per il giurista e una tappa fondamentale di crescita per ogni perito”.

“L'obiettivo della nostra associazione è di fornire gli strumenti che fanno di un professionista un buon consulente, sia per aumentare il numero delle persone che meritano la fiducia dei giudici in questo lavoro così delicato, sia per dare maggiore sicurezza al cittadino che cerca nel tecnico informazione, formazione e competenza - spiega Carlo Viganò, presidente dell'Associazione APE -. La validità dei nostri corsi è confermata, anno dopo anno, da iscritti provenienti anche da fuori regione e dal riscontro sempre positivo da parte dei partecipanti, oltre che dalla presenza dei più eminenti esponenti del panorama giuridico, accademico e professionale bergamasco in qualità di docenti. In totale Ape in una decina d'anni ha posto le basi per la formazione e l'aggiornamento di oltre mille consulenti”.

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