Scaglia Brembilla: il 75% sciopera
contro due licenziamenti «illegittimi»

Con un'adesione del 75% dei lavoratori sia nel primo turno come anche nel secondo, iniziato poco fa, può considerarsi riuscito lo sciopero di 8 ore proclamato per oggi alla Scaglia srl di Brembilla. La protesta è stata indetta contro due licenziamenti «illegittimi».

Con un'adesione del 75% dei lavoratori - segnalano i sindacati in un comunicato - sia nel primo turno come anche nel secondo, iniziato poco fa, può considerarsi riuscito lo sciopero di 8 ore proclamato per oggi alla Scaglia srl di Brembilla.

La protesta in corso è stata indetta contro due licenziamenti individuali «illegittimi» effettuati applicando la nuova normativa Fornero ma anche per rivendicare l'avvio di un confronto sindacale sui presunti esuberi e sulla gestione degli ammortizzatori sociali e l'inizio di un confronto vero sugli assetti organizzativi e societari dell'azienda.

«La consistente riuscita dello sciopero dimostra che i lavoratori hanno condiviso la scelta di respingere l'attacco ai diritti e alla dignità delle persone» commentano Ivan Comotti della segreteria provinciale Fillea-Cgil e Silver Facchinetti, operatore della Filca-Cisl.

«L'assenza di un piano industriale e di una prospettiva chiara sulla riorganizzazione degli assetti produttivi e societari dell'azienda, la volontà di ricorrere ad ammortizzatori sociali per la gestione collettiva di esuberi temporanei, inducono preoccupazione tra i lavoratori della società. Anche nell'incontro di ieri, tenuto per scongiurare lo sciopero odierno, l'azienda si è sottratta alla discussione dei temi».

«Lo stato di agitazione di oggi testimonia come il sindacato metta in atto la protesta dentro la proposta: infatti si ribadisce l'impellente necessità di aprire un tavolo con l'azienda in cui, partendo dalla parità di rapporto, si discutano tutti i problemi. Il sottrarsi a questa discussione, a nostro avviso, alimenta la distanza tra lavoratori e Scaglia».

Attorno alle 5.30 di stamane è iniziato un presidio che si è trasformato, dalle 8 alle 9, in un'assemblea dei lavoratori. Poi, come previsto, si è svolto anche l'incontro con il sindaco di Brembilla, Carlo Giovanni Salvi, che ha sottolineato come il rapporto tra territorio e classe imprenditoriale abbia sempre consentito al distretto industriale della cittadina di affrontare le difficile sfide economiche.

«Il venir meno di questo rapporto, ci ha detto il sindaco, costituisce un problema e potrebbe riversarsi sugli equilibri sociali della comunità locale” continuano i due sindacalisti. «Il sindaco si è reso comunque disponibile a contattare l'azienda per far ripartire il tavolo sindacale e per tentare di far ritirare i due licenziamenti: ovviamente per questa sua disponibilità lo ringraziamo».

Fillea-Cgil e Filca-Cisl segnalano anche alcune azioni vandaliche ai danni delle bandiere sindacali, esposte per strada davanti alla sede dell'azienda. «Nessuno è autorizzato a offendere la storia sindacale che le bandiere rappresentano, nessuno può calpestare le leggi di questo paese e umiliare i lavoratori», concludono Comotti e Facchinetti.

«Condanniamo, perciò, questo grave atto e ci riserviamo di ricorrere alle vie legali». Lavoratori e sindacati hanno indetto, poi, un'assemblea pubblica per venerdì 14 dicembre alle ore 20.15. L'incontro, a cui è invitata tutta la cittadinanza, si terrà nella sala delle scuole medie di Brembilla.

La Scaglia srl, che occupa 42 persone - ricordano ancora i sindacati - sta ricorrendo agli ammortizzatori sociali (una Cassa integrazione ordinaria) per la gestione collettiva di esuberi temporanei. L'azienda però ricorre anche ai licenziamenti di tipo economico utilizzando il nuovo art.18 della legge 300.

«Non è possibile che mentre è in atto l'uso di ammortizzatori sociali per la gestione di esuberi collettivi, l'azienda unilateralmente attui riduzioni di personale con licenziamenti individuali» avevano detto nei giorni scorsi i due sindacalisti.

«Dunque sottoscrivere oggi un accordo per il rinnovo del periodo di Cassa integrazione senza capire quante persone ne usufruiranno né per quanto tempo e senza conoscere i nuovi assetti societari ci sembra proprio una firma al buio».

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