Malvestiti: «Finiamo in rosso
pur di aiutare le nostre imprese»

Il presidente della Camera di commercio Paolo Malvestiti ha chiuso la discussione sul bilancio preventivo dell'ente, poi approvato all'unanimità davanti a un Consiglio camerale pieno solo a metà e disarmato di ogni intento polemico.

«Il nostro è un bilancio figlio di questa crisi, in cui i tempi delle poesie sono finite e occorre guardare in maniera estremamente pratica e razionale al futuro. Sono state tagliate molte spese, ma nessuna voce prioritaria è stata penalizzata: in questo modo abbiamo mantenuto intatto il budget destinato alle imprese che in questo momento hanno un vitale bisogno del nostro sostegno». Così il presidente della Camera di commercio Paolo Malvestiti ha chiuso la discussione sul bilancio preventivo dell'ente, poi approvato all'unanimità davanti a un Consiglio camerale pieno solo a metà e disarmato di ogni intento polemico. Pochi commenti, a parte quello dell'immancabile Umberto Dolci che chiedeva lumi sulle lagnanze del personale di largo Belotti, preoccupato per presunti «travasi di competenze» dalla Camera all'azienda speciale Bergamo Sviluppo.

«Sentire tutte le campane»
Riservandosi di approfondire un documento di cui la Giunta era venuta a conoscenza solo poche ore prima, il segretario generale Emanuele Prati ha però evidenziato come «non risulti alcuna esternalizzazione sui bandi», raccomandandosi piuttosto, come capo del personale, che sarebbe auspicabile «sentire tutte le campane, quando si redige un documento del genere». Poi, a nome di Imprese & Territorio, Sergio Bonetti ha elogiato un bilancio che pur nelle ristrettezze del momento, «ha mantenuto i budget a favore delle imprese, razionalizzando gli interventi economici e confermando il sostegno alle politiche del credito».

Poco altro da raccontare di ufficiale, salvo che nell'aria, rinfocolato da un nuovo intervento della Funzione Pubblica Cgil, sembravano ancora presenti le ruggini seguite al recente atto d'accusa del segretario generale Cgil Luigi Bresciani che accusava la Camera di «non avere una progettualità mirata, disperdendo le risorse in mille rivoli» e criticando anche l'aumento di capitale per Bergamo Fiera Nuova. «Logico che non ci abbia fatto piacere», tuona il membro di Giunta Patrizio Fattorini, che in Giunta rappresenta tutto il sindacato, ma che in questo caso non ha dubbi: «Ho spiegato alla Cgil che c'è modo e modo di porsi: anche nell'ultimo affondo sulle esternalizzazioni l'approccio usato a mio giudizio è sbagliato». E a proposito della Fiera, il vicepresidente Matteo Zanetti rivela che «in un incontro riservato abbiamo spiegato al sindacato le strategie di sviluppo di questo asset che per una realtà come Bergamo resta fondamentale». Conciliante come sempre il presidente Malvestiti: «Non nego che all'inizio certe critiche mi abbiano amareggiato, ma poi incontrando il sindacato al tavolo Honegger abbiamo approfondito alcuni temi e mi pare ci sia stata maggiore comprensione. D'altronde per la Camera parlano i fatti: pur di stare vicino alle imprese nel bilancio siamo andati incontro a un passivo importante, circa due milioni e mezzo di euro, ma crediamo che le nostre linee guida, incarnate anche dalla mission più estesa di Bergamo Sviluppo, possano aiutare la competitività del territorio».

Gli elogi di Unioncamere
Proprio il nuovo corso di Bergamo Sviluppo (approvato anche il suo preventivo 2013), è stato oggetto di approfondimento da parte del suo presidente Angelo Carrara, del direttore Cristiano Arrigoni e dei membri del Cda Maria Teresa Azzola e Gianluigi Viscardi. Tutti hanno rimarcato lo sforzo strategico sull'asse «Innovazione-Formazione-Internazionalizzazione», con il presidente di Unioncamere Lombardia Francesco Bettoni che l'ha recentemente elogiata «come una delle aziende speciali modello in ambito regionale».

Maurizio Ferrari

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