Imprese, il peso della burocrazia
Ogni anno «persi» 36 giorni

Le aziende bergamasche spendono 36 giorni all'anno per assolvere agli adempimenti fiscali, il 76% in più rispetto alla media europea e il 46% in più dei Paesi Ocse. Il mondo politico, sindacale e imprenditoriale si confront sul peso della burocrazia sulle imprese bergamasche.

Quanto pesa la burocrazia italiana sulle piccole-medie imprese? E' possibile oggi parlare di libera impresa, competizione ed efficienza sui mercati e di burocrazia utile non opprimente e costosa ma alleata delle aziende?

A queste domande il prossimo 19 dicembre alle 20.30, nella sala degli Angeli della Casa del Giovane a Bergamo, cercheranno di dare una risposta il mondo sindacale e  quello politico bergamasco insieme nel convegno "Imprese e burocrazia: si può vivere di troppo Stato?" , convegno organizzato da Voce Impresa, il primo blog delle piccole-medie Imprese nella bergamasca dove imprenditori e soggetti attivi del mercato possono confrontarsi e rilanciare idee per combattere la crisi.

Domande ancora più pressanti alla luce dell'impatto della burocrazia italiana sul mondo del lavoro. La Banca Mondiale ha calcolato che la gestione amministrativa e fiscale a carico dell'imprenditoria italiana occupa mediamente 36 giorni lavorativi all'anno, ovvero il 76% in più rispetto alla media Europea ed il 46% in più rispetto ai paesi dell'Ocse. Il costo dello start-up di impresa, ovvero l'apertura di una nuova attività, si attesta in Italia al 18,6% del reddito pro-capite contro una media Ocse del 5,6%.

"L'Italia - anticipa Luca D'Angelo fondatore di Voce Impresa - è ben lontana dall'essere terreno fertile per lo sviluppo e la crescita delle attività produttive; un contesto fortemente penalizzato da un forte squilibrio tempi-costi nei rapporti tra aziende e pubblica amministrazione, ritardi nei pagamenti, tempi di risoluzione delle controversie troppo lunghi, costi spropositati nella gestione degli adempimenti di natura fiscale e del personale, ambiente, sicurezza e formazione; insomma una burocrazia che nel suo insieme rappresenta oggi un fardello insostenibile per le PMI, tanto che le aziende rinunciano ad assumere personale, rinunciano a sviluppare progetti di innovazione e a predisporre dei piani di investimento necessari in un contesto caratterizzato da una situazione congiunturale drammatica."

Al tavolo dei relatori mercoledì sera alle 20.30 presso la Casa del Giovane - Sala degli Angeli: Angelo Capelli, coordinatore provinciale  Pdl Bergamo e sindaco di Ponte Nossa, Enrico Zucchi, assessore Istruzione, Formazione e Lavoro della Provincia di Bergamo, Giorgio Ambrosioni, vicepresidente di Imprese&Territorio e presidente di Confesercenti Bergamo, Mario Gatti segretario provinciale Cisl - Funzione Pubblica, Paolo Bottarlini, avvocato e fondatore di VoceImpresa.

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