Mercoledì 16 Gennaio 2013
«Il mio mandato è finito»
Zanetti lascia il timone di Ubi

Il ticket Bergamo-Brescia
Ma torniamo ai posti di vertice. È ancora tutto in divenire e la valutazioni non sono chiuse. Si sa però che le riflessioni sull'asse Bergamo-Brescia sono aperte e tra gli scenari più accreditati e ricorrenti per la presidenza da una parte del Consiglio di sorveglianza e dall'altra di gestione ci sarebbe il ticket Andrea Moltrasio e Franco Polotti. Moltrasio, classe 1956, già presidente degli industriali bergamaschi e vicepresidente di Confindustria nazionale, è stato in Consiglio di sorveglianza di Ubi dal 2007 al 2010 e da allora è nel Consiglio di gestione. Polotti, classe 1954, imprenditore bresciano, è presidente del Banco di Brescia e pure membro del Consiglio di gestione di Ubi. Sono voci e il quadro è ancora tutto da definire. Il binomio, tuttavia, avrebbe dalla sua il rispetto del patto di alternanza alla guida dei due Consigli fra le due componenti della banca, quella bergamasca e quella bresciana. Alla richiesta di un commento sull'ipotesi Moltrasio-Polotti, Zanetti rinvia a tempo debito: «Sono due ottimi nominativi, con requisiti di onorabilità, indipendenza e professionalità. Ma non c'è nulla di deciso. Le decisioni saranno prese dal Consiglio di sorveglianza a suo tempo. Oggi è tutto prematuro». E sulla scia del ricambio generazionale, è facile immaginare che quella di Zanetti non sarà l'unica uscita di scena. Potrebbe esserci una sorta di linea di demarcazione ideale, per cui i consiglieri che hanno più di 80 anni non si ripresenterebbero.
Fra gli altri, è molto probabile che non si ricandiderà Giuseppe Calvi, 81 anni, vice presidente vicario del Consiglio di sorveglianza, che sta guidando in prima persona da poche settimane, dopo la scomparsa del presidente Corrado Faissola. E oltre a Calvi potrebbero fare un passo indietro anche altri consiglieri in carica.
La corsa al libro soci
Nel frattempo, ieri, si è tenuto l'ultimo Consiglio di gestione utile per esaminare le richieste di ammissione a libro soci, passaggio che dà titolo al voto in assemblea, e a quanto risulta ci sarebbe stata una corsa all'iscrizione. Secondo indiscrezioni, infatti, sarebbero più di 3 mila le persone che avrebbero presentato domanda nell'ultimo mese e mezzo. Fatte le verifiche del caso, se fossero tutte accolte il numero complessivo dei soci di Ubi lieviterebbe ben oltre quota 85 mila. E di rimbalzo anche il numero dei soci che poi effettivamente parteciperanno all'assemblea di aprile potrebbe lievitare. L'anno scorso le richieste furono attorno a quota 6 mila e le presenze in proprio o per delega più della metà.
La data dell'assise, che sempre in una logica di alternanza si terrà quest'anno a Bergamo dopo l'appuntamento del 2012 alla Fiera di Brescia, non è ancora stata fissata. Per tradizione, se la giocano gli ultimi sabati di aprile. L'anno scorso fu il 28. Quest'anno, si oscilla fra il 27 e il 20 e non è escluso che la seconda ipotesi possa prevalere. Da qui ad allora si continuerà a lavorare sul versante candidature. E non solo sulla direttrice Bergamo-Brescia nel segno della continuità. Anche per il fronte del dissenso guidato da Giorgio Jannone, deputato del Pdl che non sarà in corsa alle prossime elezioni politiche, arriverà il momento di scoprire le carte. Ieri intanto sono scaduti i termini per la presentazione delle domande di accesso a pensione o prepensionamento. Il piano di riorganizzazione di Ubi ha fatto il pieno: quando ancora mancava una settimana alla scadenza, le richieste presentate erano già a quota 900, ben oltre il tetto delle 650 uscite previste. Un punto a favore dell'accordo di novembre che il sindacato, per bocca della Fabi, non ha mancato di sottolineare: «I lavoratori l'hanno apprezzato».
Silvana Galizzi
a.ceresoli
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