Ubi, c'è anche la lista n.3
Andrea Resti è il capofila

Un bresciano, con trascorsi bergamaschi, che vive e lavora a Milano. È questo l'identikit di Andrea Resti, capolista di «Ubi, banca popolare!», la 3ª squadra infilatasi tra il listone ufficiale di Andrea Moltrasio e «Ubi Banca ci siamo» di Giorgio Jannone.

Un bresciano, con trascorsi bergamaschi, che vive e lavora a Milano. È questo l'identikit di Andrea Resti, capolista di «Ubi, banca popolare!», la terza squadra che si è infilata fra il listone ufficiale di Andrea Moltrasio e «Ubi Banca ci siamo» di Giorgio Jannone nella corsa verso l'assemblea del 20 aprile per il rinnovo dei vertici.

La compagine nata in mondi e territori vicini alla Popolare Bergamo, con ex dipendenti come Gian Antonio Bonaldi, e a una parte delle piccole imprese, con il segretario dei trasportatori Fai, Doriano Bendotti, ieri ha scoperto le carte, mentre continua la corsa contro il tempo per raccogliere le 500 firme necessarie: il termine per presentare la lista scadrà lunedì.

Il candidato a presidente del consiglio di sorveglianza Andrea Resti, 47 anni, professore alla Bocconi di gestione dei rischi finanziari. Alla sua prima uscita da candidato, sottolinea l'attenzione al territorio. Evidenzia che i candidati sono 18, e non 23, numero attuale dei consiglieri, «per dare un messaggio forte sulla riduzione dei costi di governance: è giusto che l'esempio arrivi dai vertici».

«Non siamo i rottamatori del management attuale. La banca è stata guidata da figure di alto livello. Il ricambio è necessario a prescindere dalle persone. In Banca d'Italia ci sono dirigenti validissimi e periodicamente comunque vengono cambiati». Sul modello popolare, Resti ne conferma la bontà sottolineando insieme l'attenzione a efficienza e profitto.

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