«Impugneremo l'assemblea»
Jannone non pensa al Tribunale

Giorgio Jannone, capofila della lista «Ubi Banca, ci siamo», critica sull'attuale gestione della banca, impugnerà l'assemblea della banca di sabato prossimo, 20 aprile, indipendentemente dalla decisione che prenderà il tribunale di Bergamo.

Giorgio Jannone, capofila della lista «Ubi Banca, ci siamo», critica sull'attuale gestione della banca, impugnerà l'assemblea della banca di sabato prossimo, 20 aprile, indipendentemente dalla decisione che prenderà il tribunale di Bergamo sul ricorso urgente da lui stesso presentato venerdì scorso.

È evidente - ha spiegato Jannone - che in ogni caso, in considerazione dei tempi ristretti, impugneremo l'assemblea su alcuni argomenti che riteniamo fondamentali». Tra questi il numero uno della Cartiere Pigna indica «l'irregolarità tecnico-formale delle liste depositate, la mancanza di segretezza del voto, perché le rassicurazioni che ha dato la banca non sono sufficienti, e la raccolta delle deleghe in bianco, con indebite pressioni esercitate sul voto e sul ruolo dei dipendenti, come già denunciato dai sindacati».

Sulla segretezza del voto, in particolare, l'ex parlamentare del Pdl sostiene che, venendo meno, si apre un «vulnus per la libertà democratica». «Il voto - spiega - non deve assolutamente essere tracciabile». Jannone teme poi un «collegamento indebito tra la prima e la terza lista», ossia quelle presentate dal consiglio di sorveglianza uscente, che ha candidato l'imprenditore Andrea Moltrasio, e quella che fa capo ad Andrea Resti, contrassegnata da un punto esclamativo: «Ubi, Banca Popolare!».

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