Nuovi ordini alla Novem Car
sospeso il 2° step della «cassa»

Un piccolo incremento nel volume di lavoro evita che si arrivi alla messa in cassa integrazione di un secondo gruppo di lavoratori, circa 15 persone che avrebbero raggiunto i 43 che già ci sono: succede alla Novem Car Interior spa di Bagnatica.

Un piccolo incremento nel volume di lavoro evita che si arrivi alla messa in cassa integrazione di un secondo gruppo di lavoratori, circa 15 persone che avrebbero raggiunto i 43 che già ci sono: succede alla Novem Car Interior spa di Bagnatica, specializzata in complementi in radica per auto, dove, ad oggi, 43 persone dei 93 annunciati nel maggio scorso come esuberi ricevono la cassa integrazione guadagni straordinaria.

“A fine agosto, il mercato dell’auto ha avuto una piccola ripresa, quantomeno nelle produzioni tedesche per cui lavora Novem” spiega Claudio Cavagna della segreteria della Fillea-Cgil di Bergamo. “Il volume degli ordinativi è leggermente aumentato in Novem, così da permettere di sospendere il secondo step che nell’accordo sottoscritto con l’azienda era stato previsto per settembre: cioè la messa in cassa di circa altre 15 persone questo mese. Non sarà così, dunque. Nel reparto ‘retro-iniezione plastica’ si è determinata la necessità di aumentare i volumi della produzione: da 120 ore settimanali il reparto passerà, dal 14 settembre, a 144 ore (si lavora anche il sabato). Ancora, da 3 a 4 turni di 36 ore a testa che saranno pagate come 40. Questo settembre, dunque, è segnato da un piccolissimo cambio di marcia, invece di perdere persone, qualche posto al momento si salva. E consente anche una parziale rotazione (dunque, un parziale recupero di stipendio pieno nelle tasche dei lavoratori) per una parte dell’organico. Inoltre, si sta puntando a non riutilizzare politiche di esternalizzazione. Non ci illudiamo di certo, potrebbe essere solo una fiammata isolata”.

Lunedì 7 settembre, si sono svolte le assemblee organizzate da Fillea-Cgil, Filca-Cisl e Rsu, in cui i lavoratori hanno mostrato di condividere il percorso individuato per far fronte all’inaspettata situazione produttiva. Alla Novem più di un terzo dell’organico a maggio rischiava di finire subito in mobilità. Una trattativa serrata aveva, invece, sventato il pericolo. L’azienda, dove lavorano 310 persone, fa parte di una multinazionale (nel 2008 circa 3.700 dipendenti in 9 sedi produttive) controllata dal fondo Barclays Private Equity e da Novem Company Management e detiene la quota del 45% del mercato mondiale di inserti in radica, alluminio o fibra di carbonio.

Il gruppo lavora per marchi come Audi, Bmw, Volvo, Range Rover, Rolls Royce, Mercedes, Macerati. La crisi profonda, esplosa nell’ultimo trimestre dello scorso anno, aveva determinato l’espulsione di oltre 900 posti di lavoro in tutto il Gruppo. Anche il sito di Bagnatica era stato coinvolto dal crollo delle produzioni (circa - 40%). Così, il 4 maggio i sindacati bergamaschi erano stati informati dell’intenzione di mettere in mobilità un centinaio di persone.

La procedura di cassa integrazione straordinaria, proposta e incoraggiata dai sindacati, era stata aperta ufficialmente il 29 giugno per un massimo di 93 persone.

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