Allarme della Coldiretti bergamasca
Stalle da latte a rischio estinzione

Nella Bergamasca è in continua diminuzione il numero delle stalle da latte. Da un'analisi della realtà associata alla Coldiretti provinciale, emerge che negli ultimi 5 anni sono passate da 767 a 600. Le principali cause della chiusura delle 167 aziende sono i costi di produzione sempre più alti che spingono gli allevamenti ad accorparsi e il prezzo corrisposto ai produttori che è sempre più basso e non basta più neppure a coprire le spese.

«Far quadrare i bilanci è ormai diventata un'impresa – spiega il presidente della Coldiretti di Bergamo Alberto Brivio -: il prezzo del latte alla stalla è diminuito del 5,47 % rispetto a quello dello scorso anno, mentre il costo della materie prime utilizzate per l'alimentazione è lievitato. In sette mesi il mais è aumentato di oltre il 40 per cento e la farina di soia di quasi il 70 per cento. Per non parlare dei rincari dell'energia e degli altri fattori di produzione».

Secondo la Coldiretti provinciale la situazione non è più sostenibile e se si vuole salvare il latte bergamasco è necessario tornare a un tavolo regionale di confronto con le industrie per ridefinire un prezzo più equo rispetto a quello attuale che è, in media, di 38,46 centesimi al litro. «Poiché sono mutate le condizioni di mercato e i costi di produzione sono schizzati alle stelle – prosegue Brivio – l'accordo raggiunto a giugno con Lactalis deve essere rivisto al rialzo. Gli allevamenti non possono continuare a lavorare in perdita e se si vuole dare loro ancora un futuro bisogna riaprire al più presto una nuova trattativa con le industrie di trasformazione e arrivare a un prezzo alla stalla che tenga conto delle legittime esigenze dei produttori. Riteniamo che lungo la filiera ci siano spazi di manovra sufficienti per arrivare a questo risultato senza andare a toccare i prezzi al dettaglio».

Che ci siano le condizioni per poter fare un'azione di questo genere lo dimostra anche il fatto che stanno crescendo le quotazioni del latte spot italiano (cioè il latte venduto al di fuori dei normali contratti di fornitura) che sono passate dai 34 centesimi dello scorso aprile ai 41,7 centesimi al litro di oggi a Lodi (piazza di riferimento per il nord Italia), mentre si è raggiunto il picco di 42,27 centesimi al litro per il tedesco e di 46,9 centesimi al litro per l'olandese.

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