Assemblee Auchan a Curno
«Sospesi tra soddisfazioni e paure»

Lunedì 16 settembre una serie di riunioni con i lavoratori da parte delle organizzazioni sindacali.

«Oltre alla naturale soddisfazione di essere tra i primi ipermercati a passare da Auchan a Conad, nelle assemblee di Curno emerge una forte preoccupazione, legata alla gestione di eventuali esuberi, nonostante saranno i prossimi incontri, quello del 18 e del 23 settembre, a chiarire meglio i contorni della trattativa» ha detto Monica Olivari di Fisascat Cisl.

Monica Olivari ha dato il suo parere sulle ultme assemblee che le categorie del commercio di Cgil, Cisl e Uil hanno tenuto nel centro commerciale di Curno, dove Auchan occupa 290 persone e che dal prossimo anno passerà sotto l’insegna di Conad.. Assemblee partecipate dalla quasi totalità dei lavoratori in turno, con il «chiaroscuro tipico dei passaggi epocali».

«C’è gente che ha trascorso qui quasi tutta la propria vita lavorativa: è chiaro che nutra qualche ansia in vista del passaggio. Di contro, c’è anche chi aspetta con sincere aspettative positive la data del cambio, che per Curno è fissata al prossimo febbraio» ha detto la sindacalista. A Curno, la stragrande maggioranza dei dipendenti è donna e part time, e l’età media è piuttosto elevata, ma non sufficientemente alta da poter pensare di aderire a proposte di scivolo pensionistico. «I tre incontri già fatti al Ministero e i quattro specifici con Conad hanno ancora lasciato in sospeso molte situazioni, e i lavoratori vivono sulla loro pelle le aspettative e le apprensioni riguardo a possibili trasferimenti, alle condizioni contrattuali ( Conad applica il Contratto naizonale Confesercenti, nei casi migliori, mentre in Auchan era stato firmato quello di Federdistribuzione). Noi – termina Olivari –auspichiamo che ci sia un accordo quadro nazionale, che possa servire anche alle realtà meno grandi e meno tutelate di poter essere rappresentante e garantite al meglio».

Ricordiamo che sono circa 350 i lavoratori per ora coinvolti nella provincia di Bergamo dalla cessione a Conad del Gruppo Auchan Retail Italia, fra il supermercato di Curno e i punti vendita Sma di Bolgare e Romano di Lombardia. Per loro, il passaggio dovrebbe concretizzarsi entro il primo semestre del 2020.

Con questa operazione Conad si propone come nuovo leader del mercato della distribuzione moderna e organizzata. A livello nazionale Auchan cede 46 ipermercati e circa 230 supermercati (che fanno capo alla controllata Sma Simply). «Le due assemblee di questa mattina sono state molto partecipate. Hanno coinvolto quasi un centinaio dei 290 lavoratori operanti presso l’ipermercato di Curno» hanno detto Mario Colleoni, Enrico Giuseppe e Nicholas Pezze per la Filcams Cgil Bergamo. «Abbiamo illustrato lo stato di avanzamento della trattativa, rimarcando la necessità di avere maggiori informazioni sul piano industriale da parte del gruppo Conad. È, infatti, importante capire quali siano le prospettive economiche e commerciali, sia nel breve che nel lungo periodo» ha proseguito.

In assemblea i sindacalisti hanno ricordato che, ad oggi, «si sta lavorando con Conad a un accordo quadro che dovrà fissare le regole per la gestione di buone relazioni sindacali sia per quanto riguarda la contrattazione di secondo livello sia per proposte di prepensionamenti o mobilità volontaria. Sarà importante lavorare per una tenuta il più possibile ampia dell’occupazione sia sotto il profilo numerico sia per quanto riguarda diritti e tutele. Manca, invece, a tutt’oggi una risposta da parte del gruppo relativamente alla forza lavoro: non è chiaro quali saranno i numeri delle mobilità. Noi chiediamo che siano volontarie».

È stato, poi, illustrato il processo di affitto di ramo d’azienda che porterà, il prossimo febbraio, alla cessione dell’ipermercato di Curno a società afferenti al gruppo Conad. «Sarà un passaggio che avverrà attraverso l’applicazione dell’art. 2112 del Codice Civile, ossia mantenendo le medesime condizioni di salario e di diritti attuali. Spetterà a noi sindacati monitorare che l’azienda mantenga gli impegni presi al tavolo negoziale nazionale. Una trattativa di questa portata, per tutelare a pieno i lavoratori coinvolti, dovrà continuare a essere gestita a livello nazionale per tenere insieme situazioni fortemente differenziate (sia per dimensioni dei punti vendita, che per il loro andamento economico). Tutte le realtà andranno valutate nel loro insieme per raggiungere un risultato soddisfacente».

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