«Basta coi finti produttori agricoli»
Anva, Fiva e Coldiretti chiedono controlli

Anva Confesercenti, Fiva Ascom e Coldiretti chiedono alle amministrazioni comunali di vigilare sulla presenza di «falsi» produttori agricoli nelle aree di mercato. Si tratta in realtà di intermediari che acquistano la frutta e la rivendono spacciandosi per produttori diretti.

BERGAMO, 10 LUG 14 -

Anva Confesercenti, Fiva Ascom e Coldiretti chiedono alle amministrazioni comunali di vigilare sulla presenza di «falsi» produttori agricoli nelle aree di mercato. Si tratta in realtà di intermediari che acquistano la frutta e la rivendono spacciandosi per produttori diretti.

In una lettera indirizzata ai sindaci e agli assessori al Commercio, le associazioni ribadiscono i passaggi fondamentali della normativa vigente, in modo da facilitare le operazioni di controllo e porre un freno a quello che le associazioni definiscono “il fastidioso fenomeno dei finti produttori che danneggia sia gli ambulanti sia i veri produttori”.

Insomma, va benissimo che i contadini vendano direttamente i loro prodotti, purché siano veramente tali. Anche a tutela dello stesso consumatore, che non merita prese in giro. Nulla di tutto questo ha a che fare con i “Farmers market” - sottolineano le associazioni - che sono realtà disciplinate e sottoposte a regole rigide: la genuinità dei loro prodotti è assicurata.

L’obiettivo, semmai, è colpire i “furbi” che fanno concorrenza sleale. Con questa finalità, Anva, Fiva e Coldiretti avanzano alcune proposte alle amministrazioni comunali.

“Come prima cosa – scrivono - pensiamo che possa essere utile alle Amministrazioni chiedere ai produttori, in fase di richiesta di concessione di posteggio all’interno dell’area mercato, il “fascicolo aziendale”: trattasi di una sorta di “carta d’identità” dell’impresa attraverso il quale si evincono le caratteristiche dell’azienda e l’indirizzo produttivo. Potremmo paragonare tale documento alla Carta d’Esercizio che ogni ambulante deve produrre in fase di controlli”.

“In seconda battuta confermiamo l’obbligo per tutte le imprese agricole, anche quelle con fatturato inferiore ai 7.000 euro, che per fare vendita su area pubblica devono essere obbligatoriamente iscritte alla Camera di commercio. In questo caso si potrebbe chiedere, sempre in fase di richiesta di concessione di posteggio anche una semplice visura Camerale”.

Infine, le associazioni ribadiscono l’obbligo dello scontrino: solo le aziende che adottano il regime Iva speciale agricolo non hanno questo obbligo per i prodotti di provenienza aziendale. Tali aziende sono comunque tenute all’annotazione delle cessioni dei propri prodotti effettuati nei confronti di privati nel registro dei corrispettivi.

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