Bergamo, più assunzioni e contratti stabili
La Cisl: Jobs Act, continuiamo a vigilare

Anche a Bergamo i primi risultati positivi nel primo trimestre 2015: assunzioni + 7,7% e contratti a tempo indeterminato + 23%. Dopo l’analisi, nelle settimane scorse, dei decreti attuativi del Jobs act sulla nuova Aspi e il Contratto a tutele crescenti, la Cisl Bergamo ha proposto il 18 giugno 2015 un altro appuntamento di approfondimento. L’obiettivo era dare una puntuale panoramica su ammortizzatori sociali, sul futuro delle politiche attive del lavoro e sui servizi all’impiego.

Roberto Benaglia, segretario Cisl Lombardia, ha illustrato le novità e il ruolo decisivo della Cisl nella mediazione con il governo. «Gli ultimi importantissimi decreti sugli ammortizzatori e sulle politiche attive permettono di completare il Jobs act. – precisa Benaglia - È stato un confronto molto serrato con Palazzo Chigi e col ministero del Lavoro. Seppur moderatamente, siamo sicuramente soddisfatti di alcuni risultati. Primo: sugli ammortizzatori la Cisl ha ottenuto una maggiore considerazione sui contratti di solidarietà nel coprire le crisi aziendali. Si tratta di uno strumento privilegiato nella visione cislina che presenta dei vantaggi rispetto alla cassa straordinaria. Secondo: la Cisl ha ottenuto che alle imprese da 6 a 15 dipendenti (prima della crisi non avevano nulla) debbano essere garantiti degli ammortizzatori anche valorizzando la bilateralità che già oggi, nell’artigianato, va in questa direzione. Terzo: la Cisl ha ottenuto che nella crisi degli ammortizzatori ci sia più rotazione aggiungendo dei criteri che permettono di rafforzare la parte della trattativa e la parte di tutela. Inoltre viene potenziata la Naspi. Da una richiesta esplicita della Cisl il decreto finanzia la Naspi anche dopo il 2018 per una durata di 24 mesi e non di 18».

«È positivo – continua Benaglia – che si mettano delle risorse. La Cisl ha ottenuto che le parti sociali, utilizzando lo 0,30% della mobilità dei settori industriali (che rischiava di sparire), possano cofinanziarle. Soprattutto dal 2016 i lavoratori che perdono il posto avranno il diritto di essere presi in carico dai Centri per l’Impiego e dai soggetti accreditati per poter essere sostenuti in una ricollocazione. È una determinazione che serve tantissimo in un Paese dove i disoccupati rischiano di stare da soli. Occorre invece sostenerli per far sì che possano essere reinseriti nel mondo del lavoro. Sul salario minimo la buona notizia è che il governo ha rinunciato ad esercitare la delega dando tempo e fidandosi del fatto che le parti sociale, Cisl in testa, possano definire una riforma del modello contrattuale».

La crisi non è finita e la Cisl garantisce di essere in prima linea nell’osservare l’applicazione degli ammortizzatori alla prova dei fatti. «Se ci saranno storture o ulteriori esigenze – conclude Benaglia – la Cisl confida sul fatto che il governo ci debba ascoltare ancora». Per la Cisl Bergamo il confronto odierno è risultato estremamente positivo sia per i contenuti affrontati, sia per l’ampia partecipazione di delegati e operatori supportata da interventi mirati e propositivi.

«Comunque la si pensi sul merito della riforma, - precisa Giacomo Meloni, Segretario Cisl Bergamo - è fuori discussione che si cambia pagina rispetto al passato su tanti aspetti che regolano il mercato del lavoro. Stiamo parlando di una riforma che rimette al centro, come da tempo chiedeva la Cisl, il lavoro a tempo indeterminato, tramite il contratto a tutele crescenti e lo sgravio contributivo alle imprese. Una scelta di cui anche a Bergamo si cominciano a vedere i primi frutti positivi nel primo trimestre 2015, con un aumento del 7,7% della assunzioni e del 23% dei contratti a tempo indeterminato rispetto allo stesso periodo del 2014. Altro elemento rilevante è l’estensione degli ammortizzatori sociali, la loro universalità alle imprese con più di 6 e fino a 15 dipendenti che anche a Bergamo rappresentano un capitolo significativo dell’occupazione».

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