Contratti scaduti a Bergamo
100 mila in attesa del rinnovo

Metalmeccanici, Commercio, Legno e Alimentare i settori maggiormente interessati. A Bergamo in 100 mila in attesa del rinnovo del contratto. Cisl: «No a scorciatoie fuori dal perimetro contrattuale».

Venerdì 21 febbraio saranno in 4.500 a incrociare le braccia a Bergamo per protestare contro la mancata approvazione del rinnovo del Contratto Nazionale Legno – Arredi. A tanto ammontano infatti i dipendenti delle aziende provinciali che aspettano da quasi un anno l’intesa. Orizzonte condiviso con tanti altri lavoratori bergamaschi, «vittime» di ritardi e procedure interrotte per circa 200 contratti.

Il 21° rapporto sul mercato del lavoro del Consiglio nazionale per l’economia e il lavoro segnala nel 2019 sono scaduti 73 Contratti collettivi nazionali di lavoro del settore privato, mentre altri 126 scadranno nel corso di quest’anno. Invece nel settore pubblico sono 20 i contratti collettivi di lavoro già scaduti a settembre. Non tutti i contratti sono firmati dalle sigle confederali, alcuni di questi sono i cosiddetti «spuri», ovvero siglati da sindacati poco rappresentativi a livello nazionale e spesso «meno convenienti» per i lavoratori.

«Se si prendono in considerazione i contratti collettivi scaduti nel 2019 e che riguardano tre grandi settori economici, terziario, metalmeccanica e logistica, quelli con il maggior numero di addetti, sono oltre 4,2 milioni i lavoratori a rischio. Aggiungendo anche i contratti in scadenza fino a dicembre 2020 si arriva a 6,5 milioni di lavoratori senza contratto» spiega la Cisl.

A Bergamo, sono più di 100.000 i lavoratori bergamaschi in attesa del rinnovo del proprio Contratto Nazionale: metalmeccanici e commercio ne costituiscono la parte maggiore, ma importanti anche i numeri di industria alimentare (6000 addetti) e Legno-Arredo (4500).Dal rapporto del Cnel risulta che uno su due tra tutti i lavoratori dipendenti in Italia rischia di restare senza contratto di lavoro nel 2020.

«Si è aperta una stagione importante, che coinvolge migliaia di lavoratori bergamaschi - dice Danilo Mazzola, segretario provinciale Cisl -, e che ci vede impegnati coscienti che la contrattazione nazionale è la condizione principale per ridistribuire il reddito. Ad oggi il Contratto Nazionale del Lavoro è l’unico strumento universale che fornisce ai lavoratori tutele, welfare e reddito. Pensare a scorciatoie definite per legge, che vanno al di fuori del perimetro contrattuale, vuol dire impoverire le buste paghe e i diritti dei lavoratori. L’impegno delle parti- conclude il sindacalista -, oltre a rinnovare i contratti scaduti da mesi o che scadranno nei prossimi, deve essere quello di garantire l’applicazione di un contratto adeguato, che definisca la retribuzione e le giuste tutele ad ogni lavoratore che ne è sprovvisto».

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