Dipendenti pubblici, sciopero il 9 dicembre
E dal 14 sera si fermano i benzinai

Il 9 dicembre i dipendenti pubblici italiani sciopereranno a sostegno del rinnovo del contratto e per un aumento degli stipendi bloccati per molti anni. Un’altra mobilitazione è prevista dal 14 sera e coinvolge i benzinai.

Non c’è intesa tra i sindacati e la ministra della Pubblica Amministrazione Fabiana Dadone. La mobilitazione dei lavoratori statali è quindi confermata. «Lo sciopero indetto dai sindacati il 9 dicembre non è solo per il rinnovo dei contratti. Servono nuove risorse da investire anche in nuove assunzioni, formazione e nuove forme di lavoro. Mi auguro che si possa aprire un confronto vero. Allo stato attuale la mobilitazione è confermata, se voleva il governo ci convocava prima e non dopo la mobilitazione» ha detto il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini.

Altre fonti sindacali avevano già ribadito la posizione: «Se la ministra Dadone voleva evitare lo sciopero ci chiamava prima e non per parlare solo di contratto ma anche di assunzioni e sicurezza. È la dimostrazione che la ministra non ha un’idea di investimenti complessivi sul lavoro pubblico e risposte per le emergenze».

Mercoledì 9 dicembre saranno quindi migliaia i lavoratori pubblici che a Bergamo parteciperanno allo sciopero generale indetto da Cgil, Cisl e Uil di categoria, «per protestare contro una legge di bilancio che non prevede risorse sufficienti per il rinnovo dei contratti dei dipendenti pubblici, per la sanità» spiegano dalla Cisl di Bergamo. Per il pubblico impiego, sostengono i sindacati, «questa è la seconda legge di bilancio che non stanzia le risorse per un contratto dignitoso. Per il rinnovo servirebbe almeno un miliardo, e cioè 600 milioni in più di quanto stanziato».

In una nota unitaria, i segretari provinciali di Cisl Fp, Fp Cgil e Uilpa chiedono ai lavoratori la disponibilità a organizzare iniziative di flash mob a sostegno della mobilitazione e partecipare all’assemblea pubblica che sarà organizzata in videoconferenza mercoledì dalle 10 alle 11,30. Angelo Murabito, segretario generale di Cisl Fp provinciale spiega i motivi alla base della protesta: «Dopo aver letto la lettera della Ministra Dadone si rileva che parlare d’innovazione e nuove competenze per la Pubblica Amministrazione senza creare delle reali opportunità di cambiamento può tradursi in un mero slogan. Serve un piano di assunzioni ed una concreta prospettiva di stabilizzazione dei precari perché altrimenti la Pa non coglierà le sfide del Recovery Fund e neanche la possibilità di strutturare una rete di welfare per proteggere il paese. La ministra deve comprendere che il sindacato è pilastro dell’organizzazione sociale del Paese, e se da un anno si chiede di essere convocati per il contratto per le assunzioni e per la sicurezza e questo non accade, la responsabilità non è di chi protesta, ma di chi non accetta il confronto».

A livello nazionale si tratta di 3,2 milioni di lavoratori statali che incroceranno le braccia per il rinnovo del contratto. Chiedono inoltre più assunzioni, la stabilizzazione dei precari, e la garanzia di una maggiore sicurezza per i lavoratori dei servizi pubblici. Saranno garantiti i servizi minimi essenziali previsti.

Inoltre dalla sera di lunedì 14 dicembre fino alla mattina di giovedì 17, gli impianti di distribuzione carburanti, sia in rete ordinaria sia su viabilità autostradale, saranno chiusi per sciopero. Lo annunciano in un comunicato congiunto le Organizzazioni di categoria, Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc/Anisa Confcommercio. «La decisione si è resa necessaria in conseguenza della inspiegabile indisponibilità del Governo ad inserire le piccole e piccolissime imprese di gestione a cui sono affidati gli impianti, nel novero delle categorie che beneficiano dei provvedimenti di sostegno inseriti nei diversi Decreti Ristori».

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