Expo sempre più in rosa
Tre bergamasche in scena

Sono 23 i progetti, provenienti da tutta la Lombardia, del Tavolo Expo Donne in Camera di commercio. Tre di questi sono bergamaschi: quelli di Claudia Brega con «Foresta in casa», Barbara Baldin con «Little Bergamo» e Mariachiara Rota con il suo My cooking box.

Dall’imprenditrice che propone il monopattino per la visita turistica in città, a quella con la catena di ristorazione ispirata all’italianità, all’architetto che progetta arredi pensati per contenere piante aromatiche per il benessere in casa. E ancora c’è l’idea di una scatola per cucinare con gli ingredienti in giusta proporzione per evitare gli sprechi e la proposta di prodotti usa e getta per apparecchiare una tavola accogliente senza fatica e lo spazio di coworking da affittare a libere professioniste e imprenditrici per gestire il lavoro «a ritmo di vita». E poi la app per condividere esperienze di gusto e far incontrare produttori e ristoratori a km0, la palestra di arrampicata da ricreare in città e il kimono giapponese che diventa abito urbano. Sono alcuni dei 23 progetti, provenienti da tutta la Lombardia, del Tavolo Expo Donne in Camera di commercio. Tre di questi sono bergamaschi: quelli di Claudia Brega con «Foresta in casa», Barbara Baldin con «Little Bergamo» e quello di Mariachiara Rota e il suo My cooking box.

Ora con Expo ci saranno 11 mila nuove imprese: 2 mila saranno femminili. Al tavolo una sedia vuota per manifestare, anche in questo modo, contro la violenza sulle donne. Sopra un cartellone con un link: www.postoccupato.org. «Questo tavolo è allargato alla Lombardia – ha dichiarato Federica Ortalli – presidente comitato Imprenditoria Femminile e membro di Giunta della Camera di commercio di Milano - con la partecipazione di imprenditrici da Bergamo, Brescia, Como, Pavia, Lecco e Monza Brianza. Abbiamo creato una occasione di coordinamento sul territorio regionale, sul quale è previsto un forte impatto della manifestazione: escludendo Milano 27mila posti di lavoro e 3 miliardi di produzione aggiuntiva».

«Con questo Tavolo dedicato alle start up lombarde aiutiamo le imprese femminili a cogliere le occasioni economiche e di lavoro offerte dalla manifestazione, con un’attenzione particolare all’Expo che resta, ovvero all’impatto “lungo” sui territori che la manifestazione garantirà anche oltre il 2015 – ha dichiarato Mina Pirovano, presidente del Coordinamento dei Comitati Imprenditoria Femminile lombardi e del Comitato di Monza e Brianza –. È necessario lavorare, in sinergia con i territori, per garantire un Expo diffuso, che parta da Milano e crei opportunità di business per tutta la Lombardia».

In Lombardia nascono 38 imprese di donne al giorno. Sono circa, approssimate all’unità: 15 a Milano, 6 a Brescia, 4 a Bergamo, 3 a Monza e Varese, 2 a Pavia, Mantova e Como, 1 a Cremona, Lecco, Lodi, Sondrio. Da inizio anno a fine settembre sono nate 10.899 imprese femminili in Lombardia: circa 4mila a Milano, 1.500 a Brescia, mille a Bergamo e Monza, oltre 800 a Varese, 600 a Pavia, 500 a Como e Mantova, 300 a Cremona e Lecco, 200 a Lodi, 144 a Sondrio.

Più di una impresa femminile su dieci in Italia è lombarda. I settori principali? Il commercio al dettaglio, i servizi per la persona, la ristorazione, il mondo immobiliare. Prima è Milano con 50 mila imprese femminili, poi Brescia con 22 mila, Bergamo è terza con 17mila.

Le imprese femminili danno lavoro a 371 mila persone in Lombardia, 2,3 milioni in Italia. A Milano sono 127 mila gli addetti, a Brescia 52 mila, a Bergamo 43 mila, a Varese e Monza quasi 30 mila, a Como, Mantova e Pavia circa 20 mila.

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