Il sindaco Gori bacchetta le imprese:
«Governance, non avete fatto nulla»

Anche il primo cittadino di Bergamo, Giorgio Gori, entra nel merito dello sviluppo delle potenzialità del nostro territorio (leggi sollecitazioni del rapporto Ocse) e lo fa all’assemblea di Confcooperative Bergamo che sabato 23 gennaio in Fiera ha rinnovato i vertici, riconfermando alla presidenza Giuseppe Guerini.

«In una provincia che si caratterizza per la piccola dimensione delle sue imprese - sostiene Gori - riuscire a farle collaborare, a farle cooperare, rappresenta la sfida del futuro. Si tratta di vincere resistenze culturali dove ognuno fa da sé, per far emergere la coesione interna ed esprimerne le potenzialità. Ne abbiamo molte: nel disegno degli equilibri della regione potremmo essere, ad esempio, il territorio di cerniera tra la forza rinnovata dell’area metropolitana di Milano e la Lombardia orientale con i suoi distretti produttivi».

Poi il sindaco si toglie un sassolino: «È passato quasi un anno dalla presentazione del rapporto Ocse che invitava ad attivare una cabina di regia con funzione di analisi e di orientamento a servizio del sistema economico locale. È abbastanza disarmante che il sistema di rappresentanza delle imprese bergamasche non sia ancora riuscito a fare sintesi sulla composizione, sulla titolarità, sulla sede di questo organismo». «Certo è inusuale – ha concluso Gori - che sia un rappresentante di un’istituzione politica a farlo notare. Di solito siamo noi quelli che non arrivano al dunque. Ma ora quello che è importante è che finalmente si costituisca una governance del sistema economico».

Le parole del sindaco Gori sono arrivate dopo giorni di schermaglie fra Imprese & Territorio e Confindustria Bergamo sulla regìa delle politiche economiche locali.

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