Iva e accise, rischio maxi-aumento
Il governo studia nuovi tagli: i 5 punti

Revisione della spesa necessaria per rendere più efficiente la macchina pubblica ma soprattutto per reperire risorse. Che serviranno però, almeno l’anno prossimo, non tanto a finanziare il maxi-taglio delle tasse promesso dal premier Matteo Renzi ma a disinnescare la «mina» di un maxi-aumento di Iva e accise da oltre 16 miliardi, eredità sotto forma di clausole di salvaguardia dell’ultima Legge di Stabilità.

Il menù allo studio dei tecnici di Palazzo Chigi e Tesoro, guidati dal nuovo commissario Yoram Gutgled, è ricco (almeno un terzo dei risparmi dovrà arrivare da una nuova sforbiciata ai ministeri da 3-4 miliardi) anche se per fissare l’entità dei singoli interventi serviranno «scelte politiche» che non dovrebbero arrivare prima di settembre.

SCONTI FISCALI – È il caso della revisione degli sconti fiscali, che diventerà annuale. Indiscrezioni di stampa parlano di un possibile intervento sul 2016 da 1-1,3 miliardi. Si potrebbe comunque partire da quegli sconti che appaiono «sussidi» mascherati, come ha suggerito l’Ufficio parlamentare di bilancio. Il faro potrebbe accendersi su trasporti e agricoltura, i settori più «premiati» dagli sconti (rispettivamente 3,5 e 1,7 miliardi). Al setaccio anche gli incentivi alle imprese che, secondo il Def, insieme alle agevolazioni fiscali dovrebbero riportare in casa circa due miliardi e mezzo.

CENTRALI D’ACQUISTO – Una delle misure su cui l’esecutivo punta molto è quella della riduzione, e di un uso più intensivo, delle centrali d’acquisto, insieme a un’accelerazione sui costi standard per i Comuni. Le 34 «stazioni appaltanti» individuate da gennaio dovrebbero gestire le grandi gare di enti locali e amministrazione centrale. Nel 2014 la sola Consip, che presidia circa 40 miliardi di euro di spesa della pubblica amministrazione, ha generato risparmi per 8 miliardi.

PARTECIPATE LOCALI – Con la Legge di stabilità per il 2016 dovrebbero essere supportati e «cifrati» gli interventi già introdotti con la scorsa manovra di bilancio ma anche con la delega di riforma della pubblica amministrazione, che ne limita il numero e prevede il commissariamento di quelle in rosso.

INVALIDITÀ – Tra i capitoli della nuova revisione della spesa ci sarà anche un assegno di invalidità per eliminare «differenze regionali non giustificate». Un intervento in questo campo, però, potrebbe essere usato come «partita di giro» per garantire il finanziamento al fondo per la non autosufficienza.

FORZE DI POLIZIA – Si punta a un «maggior coordinamento», che porterà, ad esempio, al coordinamento della sorveglianza sul mare da parte della Guardia di Finanza. Arriverà poi l’accorpamento della Forestale (probabilmente all’Arma dei carabinieri) ma anche il numero unico per le emergenze, sullo stile del 911 americano.

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