La Cisl e il caso mega-stipendi
«Ora mettiamo tutto on line»

Bufera nell’organizzazione sindacale dopo la denuncia di stipendi «pesanti» di alcuni dirigenti. E l’allontanamento di chi li ha denunciati.

«La segreteria nazionale guidata da Anna Maria Furlan, di cui faccio parte, ha lavorato per fare un regolamento nuovo che non fosse solo di indirizzo come era prima bensì vincolante, e quindi chi non lo rispetta decade» spiega Gigi Petteni della segreteria nazionale Cisl dopo lo scandalo dei mega-stipendi. E soprattutto dopo l’allontanamento di chi li ha denunciati. «Con il regolamento che ci siamo dati queste situazioni che ora vengono denunciate non ci sarebbero. Si è anche deciso di promuovere un’assemblea organizzativa che si terrà in settembre-ottobre nei territori e in novembre sul piano nazionale dove ci saranno tanti elementi di cambiamento per la Cisl. Uno di questi riguarda il fatto che sarà pubblicata la dichiarazione dei redditi di tutti i dirigenti sindacali. E anch’io pubblicherò il mio reddito in autunno. In questo modo riconsegneremo un’organizzazione trasparente nell’uso delle risorse, precisa nei regolamenti e trasparente. Ma se qualcuno ha sbagliato non si mancherà di intervenire» conclude Petteni.

«Dalla situazione dell’ex segretario Bonanni - aggiunge Ferdinando Uliano della segreteria nazionale Fim - si è cominciato ad intervenire per definire un nuovo regolamento. In ogni caso, si tratta di 4-5 casi quando la Cisl è fatta di migliaia di militanti e di dirigenti sindacali che spesso si sono ridotti gli stipendi come è successo in Lombardia o in Fim. Ecco perché ho definito indegna questa situazione dei mega-stipendi, gonfiati più che altro dai compensi extra rispetto allo stipendio da dirigente sindacale». Uliano non ha problemi a rendere pubblico il suo stipendio da membro della segreteria nazionale Fim: 3 mila euro netti al mese che, senza le detrazioni fiscali per i tre figli a carico, scenderebbe a 2.850 euro».

«Queste cose non devono assolutamente succedere, lo dobbiamo ai nostri iscritti, ai nostri attivisti e agli operatori che lavorano con stipendi del tutto accettabili», dice Ferdinando Piccinini, segretario provinciale Cisl. Vorremmo che ogni dirigente sottoscrivesse un codice etico che sia rispettoso di chi rappresentiamo».

Piccinini non ha alcun problema a dire qual è il suo compenso, che è il più alto nella Cisl di Bergamo, dato che ricopre la carica più elevata: «Si tratta di 2.550-2.600 euro netti comprensivi dell’indennità di carica del 15% come da regolamento lombardo (in altre regioni è del 30%). Gli stipendi degli operatori sono sui 1.400-1.600 euro, i segretari di categoria sui 1.900-2.000 euro».

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