L’industria rialza la testa
«Può diventare ripresa vera»

«Ci siamo quasi». Abbandonando (ma non del tutto) la sua tradizionale prudenza, stavolta anche Stefano Cofini, responsabile Ufficio studi di Confindustria Bergamo si sbilancia: «I nuovi dati nazionali dell’industria fanno davvero ben sperare».

«Ci siamo quasi». Abbandonando (ma non del tutto) la sua tradizionale prudenza, stavolta anche Stefano Cofini, responsabile Ufficio studi di Confindustria Bergamo si sbilancia: «I nuovi dati nazionali dell’industria fanno davvero ben sperare, anche se è necessario attendere i riscontri per la nostra provincia».

Di sicuro la crescita industriale del 3% nei primi mesi 2014 (che coincide con i livelli di crescita dell’ultima congiuntura provinciale) e soprattutto il balzo degli ordini che grazie all’export sfiora il +5%, cominciano ad essere mattoni molto pesanti sulla strada del rilancio produttivo.

Non tutti gli imprenditori hanno avvertito questo «cambio di marcia», alcuni settori restano in evidente difficoltà, «però il trend è positivo - aggiunge Cofini -, e quelle che a fine 2013 erano soprattutto speranze, trovano ora la loro conferma».

Sia chiaro però, il motore economico «si muove ancora a molte velocità: la ripresa non vale per tutti i territori e soprattutto per tutti i settori. Bergamo per esempio, paga ancora la crisi profonda dell’edilizia - conclude Cofini - per cui non aspettiamoci trend travolgenti. Di sicuro il manifatturiero conosce una stagione di rilancio, anche se la mappa del nostro export si sta modificando, cercando nuovi approdi in Africa e soprattutto in Asia: occorre differenziarsi con prodotti interessanti, a prova di concorrenza».

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