Mutuo casa e spese familiari
Salvi (per ora) gli sgravi fiscali

Salvi gli sconti del fisco: circa 160 miliardi che i contribuenti per motivi svariati (dai carichi familiari fino al mutuo casa o alle spese veterinarie) non versano all’erario. Almeno per il momento.

Salvi gli sconti del fisco: circa 160 miliardi che i contribuenti per motivi svariati (dai carichi familiari fino al mutuo casa o alle spese veterinarie) non versano all’erario. Almeno per il momento. Il ministero dell’Economia, dopo giorni di polemiche e incontri serrati anche tra il premier Enrico Letta e il ministro Fabrizio Saccomanni, infatti annuncia: non ci sarà il taglio «lineare» alle detrazioni fiscali (dal 19 al 18% e poi al 17%) come previsto dal famigerato comma 576 della Legge di stabilità che, infatti, sarà abrogato.

Taglio delle spese

E invece i risparmi attesi (488 milioni nel 2014, circa 700 nel 2015 e altri 500 nel 2016) arriveranno aumentando il target di Carlo Cottarelli, il commissario alla Spending review. E un’altra buona notizia per i produttori e i consumatori di sigarette elettroniche (ma non per l’erario) arriva dal Tar del Lazio che ha concesso la «sospensiva temporanea» al decreto ministeriale che portava l’imposta su sigarette elettroniche ed accessori al 58,5%. Provocando, a detta delle aziende riunite in Anafe-Confindustria, una vera e propria «falcìdia» di aziende e posti di lavoro (circa 5.000 gli addetti).

Insomma su fronte fiscale si è deciso che si taglieranno le spese e non si toccheranno le detrazioni. Ma certo una «revisione» è d’obbligo dopo che anche il Fondo monetario internazionale (Fmi) ha evidenziato la necessità di una riforma per le oltre 700 voci presenti nell’ordinamento fiscale italiano, indicando in almeno 60 miliardi la cifra «aggredibile».

La delega fiscale

E così ora si guarda con maggior attenzione alla delega fiscale. Delega un po’ dimenticata in Parlamento (è attualmente in seconda lettura in Senato e deve tornare, modificata, alla Camera per la terza e forse ultima lettura). Viceversa per intervenire evitando il taglio delle detrazioni i tempi sono comunque stretti. Dovrebbe arrivare comunque entro il 31 gennaio il decreto che cancellerebbe il comma 576 della Legge di stabilità affidando a Cottarelli il compito di reperire le risorse.

Il governo – spiegano al ministero per l’Economia – ritiene che la sede più opportuna per esercitare l’intervento di razionalizzazione delle detrazioni, così come previsto dal comma 575 della Legge di stabilità 2014, sia la delega fiscale attualmente in approvazione in Parlamento. A tal fine, anche con l’obiettivo di evitare qualsiasi ulteriore aggravio fiscale, il governo provvederà, con apposito provvedimento, ad abrogare il comma 576 della Legge di stabilità 2014 e, di conseguenza, non vi sarà alcuna riduzione delle detrazioni attualmente in vigore.

«È un primo segnale di un definitivo orientamento verso la politica dei tagli anziché di una la politica delle tasse», spiega il sottosegretario all’Economia, Pier Paolo Baretta. Anche se, appunto, «un riordino delle detrazioni è quasi necessario. Ma lo faremo con calma e serenità in Parlamento, all’interno della delega fiscale, evitando i tagli lineari».

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