Occupazione, qualcosa si muove
Le imprese vogliono assumere di più

Il barometro non segna ancora bel tempo. Ma lo stillicidio di dati negativi sull’occupazione sembra attenuarsi. E, forse, è già qualcosa.

Prese sempre con le dovute cautele, in quanto si tratta di attese e non di dati reali, le previsioni sulle assunzioni delle imprese nel 2015 a Bergamo e provincia dicono che la caduta dell’occupazione dovrebbe rallentare. Ci sono infatti più imprese che pensano di assumere: il 16% contro il 12% dell’anno scorso.

Il cambio di passo è generalizzato e riguarda anche l’artigianato. La fotografia si ricava dal rapporto Excelsior 2015 diffuso ieri da Unioncamere e ministero del Lavoro. In Lombardia le assunzioni previste per quest’anno sono 133 mila: 30 mila in più rispetto all’anno scorso. E in Italia sono 721 mila (più 108 mila).

Certo, non si può dimenticare che nei sette anni della crisi, dal 2008 al 2014, la Bergamasca ha visto scendere il numero degli occupati da 465 mila a 447,5 mila: sono 17.500 in meno. E anche se per il 2014 ci si è consolati con il tasso di disoccupazione rimasto stabile al 7,4% (più che doppio, comunque, rispetto al 3% del 2008), il tessuto produttivo è stato messo a dura prova.

Tornando al rapporto Excelsior, gli unici settori che assumono più che licenziare, e hanno quindi un saldo positivo fra entrate e uscite, sono la lavorazione dei metalli, la gomma-plastica, i servizi di pubblica utilità, i servizi di informatica e telecomunicazioni e i servizi avanzati alle imprese. In media, infatti, il 16% delle imprese prevede assunzioni nel 2015. Questo dato sale al 31,4% fra le imprese che esportano e al 26,1% fra quelle che fanno innovazione.

Quanto ai profili, il diploma resta il titolo più richiesto (40,9%), anche se in leggero calo. La laurea si mantiene sopra il 14%. La qualifica professionale sale al 17,3%. Scende, invece, la quota di assunzioni che non richiede alcuna formazione specifica.

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