Piano sociale Italcementi
I lavoratori: «Criteri più equi»

Dopo le assemblee dei lavoratori della sede centrale di Italcementi, venerdì 13 maggio a Roma, negli uffici di Federmaco, i delegati di Rsu e Rsa, insieme ai rappresentanti di Feneal-Uil, Filca-Cisl e Fillea-Cgil hanno incontrato la direzione di Italcementi e hanno presentato le loro considerazioni in merito al Piano sociale avanzato dall’azienda il 5 maggio scorso.

«Le prime osservazioni che abbiamo mosso sono finalizzate a ridurre il numero degli esuberi in modo consistente, valutando la possibilità di sostituire i lavoratori che si dimettono lungo tutto il periodo della Cassa straordinaria e in tutte le aziende del gruppo Italcementi e della futura sede di Heidelberg Italia» scrivono in una nota le segreterie nazionali, regionali della Lombardia e territoriali di Bergamo di Feneal-Uil, Filca-Cisl e Fillea-Cgil. «Parallelamente si dovrà giungere alla definizione del numero dei lavoratori occupati nella futura sede di Bergamo, del numero dei lavoratori che con il periodo di Cassa approdano alla pensione, fino al ricorso volontario al part time per evitare i licenziamenti».

Dopo aver ricevuto il mandato dei lavoratori a trattare, i delegati e i sindacati fanno sapere che l’eventuale ipotesi di accordo sarà sottoposta al giudizio dei dipendenti della sede centrale attraverso un referendum. «Nel merito del Piano, riteniamo che esso contenga un’insufficiente protezione economica per rispondere alle concrete esigenze dei lavoratori nella fase di ricollocazione. Ferma restando l’adesione volontaria dei lavoratori al Piano sociale, si devono inserire quegli elementi di flessibilità di percorso che facilitino le varie soluzioni da concretizzare nei mesi futuri. La nostra proposta tende a ridefinire il Piano sociale secondo criteri più equi che rispecchino e tutelino la professionalità dei lavoratori. Si deve agire con una modifica della Dote di ricollocazione, a giudizio dei lavoratori insufficiente dal punto di vista quantitativo e che dovrà essere adeguata alle condizioni concordate sul territorio. Chiediamo anche che questa resti in vigore oltre il triennio proposto da Italcementi».

«Si deve agire, poi, sulla Dote incentivo, anch’essa insufficiente nella proposta aziendale: dovrà essere incrementata tenendo conto delle mensilità economiche derivanti dai criteri dei carichi familiari, dell’anzianità di servizio e anagrafica. Si devono, infine, definire il ‘distacco lavorativo’ per almeno 1 anno per quei lavoratori che accettino i Job postin (cioè offerte di lavoro nel gruppo Heidelberg) e prevedere il mantenimento della medesima retribuzione attuale per il lavoratore». Italcementi si è riservata di valutare le proposte illustrate oggi. La trattativa continuerà il 19 maggio. «Auspichiamo che le riflessioni di Italcementi tengano conto dell’importanza dei temi trattati e discussi, essendo in gioco la vita lavorativa e familiare di molti lavoratori” conclude la nota.

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