Produrre neve con il calore del sole
Diventa realtà un progetto bergamasco

Il gruppo altoatesino Leitner investe 2 milioni sulla tecnologia ideata dal bergamasco Besana e dai soci. La start up NeveXN si insedierà al Polo della Meccatronica di Rovereto.

A dar forma all’idea hanno contribuito anche i maxi-caffè di Starbucks, nel periodo in cui Francesco Besana, trentottenne bergamasco, era negli Stati Uniti al seguito della fidanzata (e oggi moglie) Laura. «Lei aveva una borsa di studio all’università di Berkeley. Io la mattina uscivo e andavo da Starbucks, dove c’era il wi-fi gratis. Ordinavo un caffè o un tè verde e lavoravo, studiando brevetti ed equazioni matematiche», racconta Besana. Quell’idea oggi è diventata un prototipo di macchina («Snow zero plus») che può produrre la neve a temperature sopra lo zero sfruttando il calore, aprendo le porte a cannoni sparafiocchi ecosostenibili, alimentati con il sole o la legna, che integrino le tecnologie già esistenti.

Per lanciarsi sul mercato, però, servivano alleati, che ora sono arrivati mettendo in pista un patto di altissimo livello: ieri, a Rovereto, Besana e i due soci (Fabiano Maturi e Anna Vanzo) con i quali ha fondato la start up «NeveXN» («Neve perenne», società di cui Besana detiene il 46%) hanno firmato l’accordo per una partnership con il colosso altoatesino Leitner. Tramite la controllata Demaclenko, specializzata negli impianti di innevamento programmato, il gruppo ha infatti acquisito il 24% della start up e si prepara ad affiancarla - con un investimento che il presidente di Demaclenko Martin Leitner stima in due milioni di euro nei prossimi anni - per passare dal prototipo a uno sparaneve che possa essere prodotto in serie e messo sul mercato. La società si insedierà d’ora in avanti nel Polo della Meccatronica (progetto di sistema che coinvolge enti pubblici, privati e associazioni di categoria) di Rovereto, con un affitto agevolato.

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