Rider al lavoro in sicurezza, campagna di consapevolezza al via a Bergamo

Dopo l’ultimo infortunio mortale del 1° ottobre a Firenze anche a Bergamo la campagna dei sindacati e dei consumatori. «Serve nuova consapevolezza tra i cittadini affinché si schierino a favore dei diritti dei lavoratori delle consegne».

Prende il via mercoledì 5 ottobre anche a Bergamo, come nel resto della Lombardia, la campagna «Rider in sicurezza», promossa dalla Cgil con le categorie dei lavoratori atipici Nidil-Cgil, dei trasporti Filt-Cgil, del commercio e dei servizi Filcams-Cgil, ma anche con Udu, l’Unione degli Universitari e Federconsumatori.

L’iniziativa simbolicamente comincia nel giorno dello sciopero proclamato a Firenze in protesta contro la morte di Sebastian Galassi, lo studente-rider di 26 anni che ha perduto la vita durante una consegna sabato scorso.

La campagna si svilupperà per tutto il mese di ottobre nelle principali città della Lombardia con la creazione di punti di distribuzione di cartoline rivendicative che il consumatore potrà sottoscrivere e che il sindacato poi invierà a sindaci, autorità regionali e aziende. L’obiettivo è quello di sollecitare un confronto sui temi contrattuali, sulla sicurezza delle strade e su città maggiormente inclusive. «Il messaggio è semplice quanto fondamentale, non può esserci qualità del servizio senza una reale qualità del lavoro» ripetono, anche da Bergamo, i rappresentanti delle sigle sindacali promotrici.

Nell’ultimo anno si sono contate decine di infortuni che hanno coinvolto rider in tutte le principali città italiane per mancanza di sicurezza sulle strade e per i ritmi del lavoro a cottimo che costringe i rider a correre più velocemente possibile per aumentare le consegne e le possibilità di remunerazione.

«Nonostante l’esistenza di una normativa nazionale sulla salute e la sicurezza (D.lgs 81/2008) e di alcuni protocolli aziendali, continuano a mancare un’adeguata prevenzione e la tutela soprattutto nei casi di pioggia e intemperie perché le aziende non accettano di fermare il lavoro per tutelare la sicurezza dei loro rider - sottolineano i promotori della campagna -. Tutto ciò necessita di una nuova consapevolezza tra cittadini e consumatori affinché si schierino a favore dei diritti dei lavoratori delle consegne, per incidere sulle istituzioni che non possono restare silenti e per ottenere disponibilità al confronto da parte delle grandi catene del food delivery responsabili della sicurezza di lavoratrici e lavoratori».

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