«Rsa senza sicurezza, rischio collasso»
Una lettera dei sindacati alla Regione

«Le Rsa non avevano protocolli adeguati per affrontare questa emergenza ed è venuta a mancare l’indicazione di come mettere in sicurezza queste strutture ed i pazienti al loro interno, persone fragili e le più esposte al rischio del contagio». Lo scrivono Cgil, Cisl e Uil in una lettera inviata al Governatore della Lombardia Attilio Fontana, al sindaco di Milano Giuseppe Sala e a Walter Bergamaschi, dg dell’Ats Città metropolitana di Milano.

«È compito delle Istituzioni verificare se vi sono stati comportamenti dei vertici aziendali non corretti e adottare le opportune sanzioni - scrivono i sindacati - ed è compito della Magistratura verificare se questi comportamenti non corretti siano sfociati in reati. Quello che serve ora è l’avvio di una riflessione su ciò che non ha funzionato, su ciò che è necessario fare ora e su ciò che sarà necessario fare nel futuro perché tutto questo non debba più accadere». Ora, spiegano ancora nella lettera, «va immediatamente fatto il tampone a tutti gli ospiti ed a tutto il personale, mettendo in quarantena il personale positivo e separando gli ospiti che hanno contratto l’infezione da quelli che non l’hanno contratta. Non sono più tollerabili rinvii».

In più, «bisogna varare immediatamente un piano straordinario e urgente di assunzioni, coordinate a livello metropolitano, perché oggi molte realtà sono in carenza di personale. L’infezione - scrivono i sindacati - ha decimato personale che era già insufficiente nella normale gestione. Il rischio è il collasso nei prossimi giorni di molte strutture».

Inoltre «serve un riconoscimento economico a tutto il personale delle Case di Riposo che ha garantito con grande sacrificio a rischio della propria salute i nostri cari più fragili: chiediamo alla regione di stanziare risorse adeguate».

«Quello che serve ora - affermano i sindacati - è l’avvio di una riflessione su ciò che non ha funzionato, su ciò che è necessario fare ora e su ciò che sarà necessario fare nel futuro perché tutto questo non debba più accadere». «Le Rsa - sottolineano - non avevano protocolli adeguati per affrontare questa emergenza, ed è venuta a mancare l’indicazione di come mettere in sicurezza queste strutture ed i pazienti al loro interno, persone fragili e le più esposte al rischio del contagio». «Vanno distribuiti i Dpi a tutto il personale - aggiungono - e va fatta un’accurata formazione e informazione affinché possano operar in sicurezza».

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