«Sul Credito reazioni emotive»
Zanetti: scelta che darà i suoi frutti

Un pezzo importante di storia del credito che saluta Bergamo? Non per Emilio Zanetti, che fa di tutto per non lasciarsi andare a prese di posizioni emotive o «bergamocentriche. «Questa scelta - dice - darà i suoi frutti».

Un pezzo importante di storia del credito che saluta Bergamo? Non per Emilio Zanetti. L’addio del Credito Bergamasco che si fonderà nel Banco Popolare non suscita nel presidente della Banca Popolare di Bergamo, l’uomo simbolo sul fronte opposto, ex presidente del consiglio di gestione Ubi, particolari emozioni. Fa di tutto, Zanetti, per non lasciarsi andare a prese di posizioni emotive o «bergamocentriche», analizzando piuttosto l’operazione dal punto di vista tecnico, pur comprendendo il rammarico di una città che vive questo blitz come una ferita profonda.

Presidente, questa fusione l’ha colta di sorpresa?

«Fino a un certo punto. La scelta fatta a suo tempo dal gruppo Banco Popolare di optare per il modello di banca unica, rispetto a un modello federale come il nostro, poteva portare a una decisione come questa. Anzi, ne è la logica conseguenza. La trovo una scelta razionale che credo potrà dare i suoi frutti».

Gli ambienti politico-finanziari bergamaschi, ma anche sindacati, dipendenti e gli stessi correntisti, l’hanno però presa molto male: lo stesso presidente Zonca ha ammesso che così la città si impoverisce…

«Credo sia necessario andare al di là dell’emotività del momento: certo, da un punto di vista sentimentale il rammarico è comprensibile, venendo a mancare una banca locale importante, ma ci sono anche punti di forza da considerare, a livello di gruppo».

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