Vendemmia al via sotto la pioggia
Non si poteva più temporeggiare

E alla fine la vendemmia è partita. Non è stato facile neppure cominciare, con i terreni inzuppati d’acqua e le continue piogge ad ostacolare l’attività dei vendemmiatori. Ma i viticoltori bergamaschi si sono decisi dopo aver capito che di fronte a una condizione di incertezza atmosferica non potevano più temporeggiare.

E alla fine la vendemmia è partita. Non è stato facile neppure cominciare, con i terreni inzuppati d’acqua e le continue piogge ad ostacolare l’attività dei vendemmiatori. Ma i viticoltori bergamaschi si sono decisi dopo aver capito che di fronte a una condizione di incertezza atmosferica non potevano più temporeggiare, con il rischio di un ulteriore deterioramento delle uve.

E così martedì mattina, sia pure sotto la pioggerella, in diverse nostre aziende si è iniziata la raccolta delle uve a bacca bianca (Pinot grigio e Chardonnay soprattutto) sia per le basi spumanti (a cui va aggiunto il Pinot nero a bacca rossa) sia per i bianchi fermi.

«Abbiamo iniziato un po’ a singhiozzo nonostante il tempo - dice Sergio Cantoni, direttore della Cantina Sociale Bergamasca, il maggior produttore locale, (che è anche direttore del Consorzio tutela Valcalepio) - ma, come sembra, vi dovrebbe essere un po’ di stabilità nei prossimi giorni, quindi nel giro di una settimana potremo completare con le uve bianche Pinot grigio, Chardonnay e Incrocio Manzoni. Certo, bisognerà fare una selezione perché la pioggia e l’umidità hanno comunque hanno lasciato strascichi sugli acini. In generale, bisognerà scartarne un 30%».

Tutto su L’Eco di Bergamo del 27 agosto

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