Zanetti sul primo semestre:
«Industria in grande stallo»

Le notizie, per la nostra industria, non paiono buone. All’orizzonte non si intravede nulla che abbia una benché minima parvenza di ripresa. Ne è convinto anche Matteo Zanetti, vicepresidente di Confindustria Bergamo con la delega alle relazioni sindacali.

Le notizie, per la nostra industria, non paiono buone. All’orizzonte non si intravede nulla che abbia una benché minima parvenza di ripresa, anche guardando col binocolo. In una tale situazione di incertezza, è logico che le imprese bergamasche tengano una posizione attendista ed esitino a investire e ad assumere. Così è stato per tutta questa prima metà del 2014, come dimostrano i dati dell’industria relativi al secondo trimestre, molto simili a quelli del primo.

La ripresa non c’è e potrebbe non palesarsi neanche nei prossimi mesi, come sembrano indicare le più recenti previsioni sulla crescita del Pil nazionale nel 2014, che parlano di un modesto +0,2%. Usa e Germania trainano l’economia mondiale (anche se la locomitiva europea sembra accusare qualche seppur lieve cedimento) e - come dice il vicepresidente di Confindustria Bergamo con la delega alle relazioni sindacali Matteo Zanetti, affiancato da Stefano Malandrini, responsabile confindustriale dell’area lavoro - «la crisi oggi non è più globale. Molti Paesi l’hanno superata. Qualcun altro purtroppo no». Quel «purtroppo» usato da Zanetti indica che l’Italia è nella seconda categoria.

Fortunatamente, le imprese bergamasche esportatrici sfruttano la ripresa dell’economia nei Paesi dove questa c’è, le altre più dipendenti da un mercato domestico caratterizzato da una forte crisi dei consumi, restano in una situazione di «impasse».

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