Migranti: le risposte
che la Lega non trova

Un invito a leggere l’immigrazione con più apertura e non solo dalla prospettiva della Chiesa cattolica. Lo rivolge al nostro giornale un giovane esponente della Lega, Lucio Brignoli.

Lo spunto è la raccolta firme a sostegno della petizione che il Carroccio ha promosso contro l’utilizzo della vecchia Casa di riposo del Gleno per l’accoglienza di 60 migranti fuggiti da Pakistan, Afghanistan e Iraq e arrivati a Bergamo nell’ambito dell’operazione di soccorso «Mare Nostrum». Raccolta firme che starebbe raccogliendo il consenso di tanti cittadini.

La lettera è garbata e pone una questione che merita una risposta, essendo diffusa l’idea che «l’impronta cattolica» è all’origine dell’accoglienza colpevole riservata dall’Italia agli immigrati. L’Eco è un giornale di ispirazione cristiana e legge la realtà dal punto di vista di questa appartenenza: non ci si può chiedere di rinunciare a questa prospettiva. Sarebbe come domandare a un leghista di guardare all’immigrazione vestendo altri occhiali che non siano quelli della propria ideologia. Con una differenza sostanziale: la politica deve dare risposte ai problemi possibilmente conoscendoli in profondità, non fomentarli.

Non stupisce che la petizione della Lega incassi molte adesioni. Il clima sociale lo conosciamo: il perdurare della crisi economica genera tra le altre cose un conflitto sulle (poche) risorse pubbliche a disposizione per il sostegno ai più bisognosi. È facile giocare su questo conflitto. Se si proponesse un referendum per l’abolizione di ogni compenso ai politici, si mieterebbero adesioni. Ma sarebbe una richiesta giusta? Il consenso non è il solo metro per giudicare il valore di una proposta.

Secondo una vulgata i migranti arrivano in Italia perché sanno di trovare accoglienza, un valore propugnato appunto dalla Chiesa cattolica. La realtà dice che siamo il Paese d’Europa più esposto all’immigrazione per la nostra posizione geografica, avamposto nel Mediterraneo. Gli Stati che nel mondo ospitano più migranti sono in Medio Oriente e Asia (come il Pakistan) e a maggioranza islamica. I rifugiati riconosciuti in Italia sono 68 mila, in Francia 218 mila, nel Regno Unito 150 mila e in Germania 590 mila, tutti Paesi non a maggioranza cattolica (ammesso e non concesso che l’Italia lo sia ancora...). Nel 2012 sono entrati dalle nostre frontiere per lavoro 37 mila stranieri, nel 2013 il numero è sceso a 35.600.

Le opere della Chiesa cattolica semmai contribuiscono ad abbattere i costi dell’accoglienza, che altrimenti ricadrebbero tutti sullo Stato. I 35 euro al giorno procapite per l’ospitalità ai richiedenti asilo bastano a coprire le spese dell’ospitalità (in tasca ai migranti vanno 2,5 euro al giorno). Se c’è chi lucra sull’accoglienza (come emerso dall’inchiesta sulla mafia a Roma) e sulla tratta dei migranti, non va certo cercato da queste parti. Il cittadino onesto richiamato nella lettera dell’esponente leghista si tranquillizzi.

E a chi ha firmato la petizione chiedendosi «come fosse possibile che per la degenza dell’anziano padre al Gleno lui pagasse più di 2.000 euro al mese, mentre un sicuro clandestino forse migrante riceva un tetto nello stesso Gleno costando all’erario più di 1.300 euro al mese», si poteva rispondere facilmente: la degenza degli anziani al Gleno è più cara perché contempla l'assitenza sanitaria quotidiana (il costo di medici, infermieri, apparecchiature). Anche noi però avremmo un invito da rivolgere alla Lega: si apra a una lettura meno strumentale e ideologica dell’immigrazione. E più documentata. Quando è al governo, sa dare prova di realismo. Del resto approvò la più grande sanatoria di migranti lavoratori (800 mila) della storia italiana.

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