La Braseria di Osio
matrimonio Bg-Bs

Prendete un bravo cuoco bergamasco come Luca Brasi (titolare della Braseria a Osio Sotto), prendete una cantina tra le emergenti della Franciacorta, quella dei fratelli Bosio (con venti ettari di vigneto a Corte Franca) ed ecco un perfetto matrimonio di gusto Bergamo-Brescia.

Prendete un bravo cuoco bergamasco come Luca Brasi (titolare della Braseria a Osio Sotto), prendete una cantina tra le emergenti della Franciacorta, quella dei fratelli Bosio (con venti ettari di vigneto a Corte Franca) ed ecco un perfetto matrimonio di gusto Bergamo-Brescia. E’ successo tra le iniziative ideate da Luca Brasi, per la gioia di chi si è accomodato alle eleganti tavole di Osio Sotto in una serata d’inizio estate.

Due parole di presentazione. I fratelli Cesare e Laura Bosio, giovani entusiasti del loro lavoro ed innamorati delle vigne messe insieme con sacrificio da nonno Girolamo e papà Luigi, sono arrivati sulla scena del Franciacorta con la prima sboccatura nel 2001, dopo prove e controprove nei vigneti e in cantina. Oggi presentano con orgoglio il frutto del loro attento lavoro ed aumentano di anno in anno il raggio di mercato per le loro 100 mila bottiglie prodotte. A Bergamo hanno trovato da qualche mese un rappresentante (la Enotop di Fabio Ravasio) che rende giustizia al lavoro che c’è dietro ogni bottiglia e riesce a far capire ai buongustai ogni sfumatura tra le varie tipologie di Franciacorta Docg.

Per la serata alla Braseria la scelta delle bollicine Bosio è caduta sui Millesimati 2009, per finire in gloria con la Riserva del 2006. Si è cominciato con il più amabile, il Rosé Millesimato 2009, con l’80% di Pinot Nero e 20 di Chardonnay, in abbinamento a una interpretazione tutta particolare delle alici, leggermente affumicate, con crostini di lardo e scorza di limone. La spuma di merluzzo con cialde di melanzana caramellata è stata abbinata al Nature, presentato per la prima volta a Bergamo, per palati esigenti, che – secondo la tendenza sempre più diffusa - vogliono

il secco deciso (e su questo i fratelli Bosio sono in linea). Quindi i ravioli ripieni di “carbonara” con fegato d’oca affumicato, un piatto sontuoso, abbinato all’Extra Brut Boschedòr, una selezione di uve Pinot e Chardonnay in percentuale uguale. Una fragranza che incanta. Infine la Riserva del Fondatore, annata 2006, ha dimostrato freschezza e complessità su costolette di maialino laccate, un piatto non accattivante all’aspetto ma dalla bontà inaspettata e quindi ancora più gradita. Alla fine non sono mancati convinti applausi per i vignaioli Cesare e Laura Bosio e per lo chef Luca Brasi e la sua brigata.

Roberto Vitali

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