Tassi Gran Maestro
della ristorazione

«Per gli oltre 50 anni dedicati con grande professionalità nell’ambito della ristorazione e per l’impegno dimostrato nella valorizzazione dei prodotti italiani nel mondo». Questa la motivazione del conferimento al bergamasco Francesco Tassi dell’onorificenza dell’Ordine dei Cavalieri di Santa Marta e il titolo di Gran Maestro.

«Per gli oltre 50 anni dedicati con grande professionalità nell’ambito della ristorazione e per l’impegno dimostrato nella valorizzazione dei prodotti italiani nel mondo»: è la motivazione con cui il presidente nazionale dell’Amira (Associazione Maitres Italiani Ristoranti Alberghi), Carlo Hassan, ha conferito al bergamasco Francesco Tassi le più alte onorificenze previste dall’associazione, l’Ordine dei Cavalieri di Santa Marta e il titolo di Gran Maestro.

«Un premio meritatissimo – commentano Claudio Terenzio Parimbelli, fiduciario della sezione bergamasca dell’Amira e il vice Maurizio Risi – perché Francesco Tassi ha sempre dato il massimo nella sua professione di direttore di ristorante o albergo, in Italia e all’estero. Una professionalità che ancora oggi, da pensionato, mette a disposizione delle giovani generazioni e per le varie attività dell’associazione».

Tassi, 71 anni, residente a Gorle, ha un curriculum vitae lunghissimo e in tanti a Bergamo lo conoscono, perché ha fatto parte per diversi anni del team di stretti collaboratori di Tino Fontana, ex imprenditore del settore della ristorazione. Ha iniziato la carriera come “apprendista di sala” all’età di 15 anni nel corso di stagioni estive in ristoranti e alberghi in Liguria, quindi, sempre per fare esperienza, anche a Venezia, nell’Hotel de Paris a Montecarlo, cinque anni in locali prestigiosi a Parigi, con nel mezzo un anno circa a Norimberga, in Germania. Sempre locali di 4-5 stelle, come l’Hotel Giorgio V di Parigi.

«Qui – ricorda Tassi – avevo poco più di 20 anni e mi è capitato di accendere un sigaro a Onassis, il grande armatore greco. Alla tavola del Giorgio V, nei pressi degli Champs Elysées, arrivavano noti attori e cantanti come Ives Montand, Serge Reggiani, Alain Delon, Nino Ventura, Charles Asnavour. Proprio a Parigi mi hanno promosso da cameriere a direttore, quindi ho cambiato il colore del vestito, passando a quello nero del maitre».

A Parigi Tassi trova anche l’amore, la parigina Marie France, cassiera in un ristorante: dalla coppia sono nati due figli, Silvie che vive a Parigi e Cristophe dirigente d’albergo a Londra.

Dal 1972, quindi all’età di 31 anni, Tassi diventa finalmente stanziale in Bergamasca. Tra il 1972 e il 1978 dirige prima il ristorante Pianone, poi La Marianna, quindi il Manarini (oggi scomparso, era all’inizio di viale Vittorio Emanuele). Dal 1978 al 1980 è direttore del ristorante “Tino Fontana” all’interno dell’Hotel Excelsior San Marco; per otto anni lo troviamo al Gourmet (anche come gestore), poi ancora al Tino Fontana e in altri locali della catena, sino al 1990. Dopo una breve esperienza a Minitalia, Tassi è direttore di ristorante al Leonardo’s di Milano, quindi al Baio di Gorle, quindi all’Una Hotel in città e per finire, dal 2003 al 2007 direttore dell’hotel-ristorante Maresana Resort a Ponteranica.

Cosa è cambiato nella ristorazione rispetto a 50 anni fa? «Tutto - risponde Tassi - è cambiato tutto radicalmente. Una volta al ristorante andava solo la ricca borghesia, anche per sfoggiare gioielli e abiti. Oggi al ristorante possono andare un po’ tutti e i ricchi, che possono permettersi anche il ristorante costoso di lusso, hanno però paura di farsi vedere con troppi gioielli o auto extralusso. Siamo arrivati a questo punto, che uno ha paura di mostrare quello che possiede. E’ l’intera società che è peggiorata».

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