Orio, appello di 13 sindaci dopo l’incidente
«Ora al centro la tutela dei nostri cittadini»

Martedì 9 agosto la maggioranza dei sindaci del Tavolo sulle problematiche aeroportuali ha diffuso un comunicato sull’incidente del cargo finito fuori pista venerdì. «Siamo determinati e pronti a mettere in campo tutto quanto ci è lecitamente concesso pur di raggiungere gli obiettivi di vivibilità e di rispetto della salute e della sicurezza dei nostri cittadini».

Ecco il testo integrale del documento firmato dai sindaci di Azzano San Paolo, Bagnatica, Bolgare, Brusaporto, Cavernago, Costa di Mezzate, Grassobbio, Grumello del Monte, Lallio, Orio al Serio, Seriate, Stezzano, Zanica.

«Venerdì 5 Agosto 2016, alle prime ore dell’alba, il Boeing 737 della società DHL, durante la fase di atterraggio è “andato lungo”, ovvero, per cause ancora sconosciute ha terminato la sua corsa oltre la pista, oltre il sedime aeroportuale, ha sfondato la rete metallica ed è andato oltre la pista ciclabile che fiancheggia l’aeroporto, e ancora … è andato oltre anche la bretella di collegamento con la statale 591, infine si è adagiato con tutta la sua dirompente imponenza sulla Cremasca. È un miracolo! Non ci sono altri termini per definire un episodio che finora avevamo visto solo in televisione e nelle cronache dei telegiornali; è un miracolo che il Boeing, nella sua corsa ad ostacoli, non abbia travolto persone e autovetture; è un miracolo che non si sia incendiato o, peggio, esploso; è un miracolo che, nella sua folle corsa, non abbia cambiato traiettoria e si sia catapultato sulle abitazioni circostanti seminando morte e tragedia e generando rabbia e angoscia».

«Oggi, trascorsi alcuni giorni, con maggior lucidità e minor tensione ed emotività dobbiamo però doverosamente soffermarci ad analizzare razionalmente i fatti e chiederci se l’episodio era evitabile, o quantomeno arginabile; abbiamo l’obbligo di domandare a noi stessi se è stato fatto tutto il possibile per prevenire e garantire i massimi requisiti di sicurezza del nostro aeroporto e se abbiamo valutato con giustificata consapevolezza i numeri e le dimensioni che ha raggiunto. Sicuramente la collocazione geofisica non gioca certo a favore del Caravaggio; il fatto di trovarsi “incastrato” e vincolato dalla promiscuità con autostrada, fiume Serio, comuni di Orio, Grassobbio, Seriate, Azzano (e diversi quartieri di Bergamo) non giova, ed è impensabile oltre che irragionevole, immaginare che possa ulteriormente svilupparsi, anzi semmai sarebbe opportuno valutare un consolidamento e contenimento dei voli già oggi attivi. La società Sacbo, gestore aeroportuale, ha raggiunto, attraverso un eccellente management e una lungimirante governance, risultati che rappresentano il fiore all’occhiello dell’imprenditoria bergamasca di cui noi tutti andiamo fieri, ma ora dovrà dimostrarsi altrettanto lungimirante e virtuosa nell’accettare di sedersi intorno ad un tavolo per ascoltare ed accogliere le richieste che noi sindaci invochiamo ormai da anni».

«È arrivato il momento di affrontare e valutare serenamente, con coesione e senza strumentalizzazioni, i limiti e le prospettive del nostro aeroporto, sia in termini ambientali che in termini infrastrutturali. Noi sindaci, senza voler scadere nella polemica e nella dietrologia, ricordiamo che sono ormai anni che invochiamo e chiediamo che siano rispettati i limiti di traffico aereo contenuti nel PSA vigente, sono anni che denunciamo che il livello di inquinamento acustico ha raggiunto limiti insopportabili, sono anni che dichiariamo che l’aeroporto è strutturalmente saturo e che non può svilupparsi ulteriormente, eppure siamo stati sempre tacciati di incoerente e anacronistico disfattismo».

«In verità, siamo i primi sostenitori e orgogliosi estimatori del Caravaggio, come potremmo non esserlo? L’aeroporto è sinonimo di ricchezza, crescita, occupazione e progresso; l’aeroporto è strategico e fondamentale per l’economia bergamasca e per i nostri Comuni in particolare …. Però, e sottolineiamo però, tutto ciò deve essere compatibile con i territori circostanti e deve coincidere con il benessere psicofisico e la sicurezza dei cittadini. I Comuni dell’intorno aeroportuale e i loro cittadini, sono stati definiti i principali stakeholder del Caravaggio, quindi, in quanto “tolleranti” portatori d’interesse dell’ingombrante e importante aeroporto non possiamo restare inascoltati, abbiamo il sacrosanto diritto di far valere le nostre ragioni. Noi sindaci, abbiamo il dovere etico e morale di mettere davanti a qualsiasi logica commerciale ed economica le ragioni e il benessere dei nostri cittadini; è il nostro ruolo che lo richiede e vorremmo che le nostre richieste non siano interpretate come ottuso ostruzionismo, bensì come attenzione e sensibilità al territorio».

«Le nostre richieste sono dettate dal buonsenso, dal desiderio di preservare la salute dei cittadini e dalla paura che episodi come quello del 5 agosto non si ripetano mai più; chiediamo sviluppo compatibile, chiediamo abbattimento dell’impatto ambientale generato dell’eccessivo numero di voli, chiediamo investimenti in opere e strumenti che garantiscano maggior sicurezza, chiediamo regole, parametri e limiti certi e non aleatori a cui l’aeroporto deve attenersi e a cui eventualmente appellarsi se non rispettati. Noi sindaci, abbiamo dimostrato nel tempo tanto buonsenso, ricercando punti di equilibrio e apportando tutta la collaborazione possibile per trovare soluzioni adeguate e vantaggiose sia per l’aeroporto che per i nostri cittadini; ora, alla luce anche del tragico episodio del 5 agosto, riteniamo che la nostra pazienza abbia raggiunto il limite e che non si possano più tollerare ulteriori ritardi alle richieste che da tempo avanziamo e alle risposte che invano attendiamo; siamo determinati e pronti a mettere in campo, tutto quanto ci è lecitamente concesso, pur di raggiungere gli obiettivi di vivibilità e di rispetto della salute e della sicurezza dei nostri cittadini».

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