Peculato, falso e autoriciclaggio, commercialista condannato a 6 anni

In Tribunale Stefano Ambrosini, 60 anni, ragioniere commercialista di Torre Boldone accusato di peculato, falso e autoriciclaggio, mercoledì 23 febbraio 2022 è stato condannato in rito abbreviato a 6 anni e 4 mesi.

Ambrosini, per l’accusa, avrebbe indebitamente intascato un milione e mezzo tramite magheggi contabili sulle società decotte che il Tribunale di Bergamo gli aveva affidato negli anni come curatore fallimentare e liquidatore.

Fu messo agli arresti domiciliari, da cui, nel settembre 2017, evase per riparare in Tunisia dove si sposò con una donna del posto e dove, nell’ottobre 2019, fu arrestato rimanendo più di 12 mesi in carcere. Nel dicembre 2020 il rientro in Italia.

Il ragioniere commercialista, tramite il suo legale, l’avvocato Carolina Manganiello, aveva tentato la via del patteggiamento a 5 anni, che però è sfumata perché il risarcimento del milione e mezzo non si è concretizzato in toto. Al raggiungimento della cifra infatti mancavano 100 mila euro, visto che il valore del patrimonio immobiliare sequestrato (oltre all’appartamento in villa di Torre Boldone dove fu messo ai domiciliari, immobili a Bagnatica, Caravaggio e Alzano) è stimato intorno all’1,4 milioni di euro. Parte civile erano le sei curatele, assistite dall’avvocato Marco Zambelli, costituitesi su un solo capo di imputazione rispetto ai 14 totali, perché sugli altri 13 è stata promossa un’azione civile conclusasi con una sentenza esecutiva di condanna.

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