Smart working? Meglio lo smart living
Per la Gen Z una scrivania in viaggio

CAPITALE UMANO. Per la Generazione Z, lavorare non significa restare fermi: il confine tra vacanza e ufficio si dissolve tra treni, slow tourism e WiFi portatili. Delta Index racconta la rivoluzione dei giovani professionisti

È possibile combinare attività lavorativa e tempo libero? Sì e a insegnarcelo è la Gen Z tra workation, bleisure e nomadismo digitale. Che qualcosa stia cambiando nel mondo del lavoro è evidente e come Osservatorio Delta Index studiamo la grande rivoluzione lavorativa attuata dalla Gen Z. La portata rivoluzionaria da parte della Gen Z nel mondo del lavoro la notiamo come osservatorio anche nello spazio che caratterizza l’ambiente lavorativo. Davvero se parliamo di lavoro nella nostra mente riaffiora ancora l’immagine di un ufficio con le scrivanie piene di documenti e quelle sedie scricchiolanti? Per la Gen Z - e i Millennials - non è così come ha affermato recentemente in uno studio sui comportamenti dei giovani legati alla passione per i viaggi.

Lavoro = ufficio: ora non più

Negli ultimi anni si sta assistendo ad un progressivo cambiamento nel mondo del lavoro. Tutte le regole e gli schemi fissi che i lavoratori hanno sempre rispettato sono costantemente messe allo sbaraglio dalla Gen Z che, con nuovi strumenti, le modifica e le fa proprie. L’ennesima modifica, sicuramente ancora poco diffusa e probabilmente destinata a rimanere una nicchia ma dalla portata estremamente rivoluzionaria effettuata dalla Gen Z, è legata all’ambiente lavorativo. Lo spazio fisico dell’ufficio, da parte di alcuni giovani lavoratori, non è più ritenuto il luogo principale in cui avviene l’attività lavorativa. Tramite smart working e nuovi strumenti la Gen Z si è reinventata lo spazio lavorativo come spiegato da Domenico Palladino, in una recente pubblicazione su Quality Travel: «Secondo l’Osservatorio EY Future Travel Behaviours 2025, i viaggi di lavoro stanno cambiando pelle. Sempre più professionisti – in particolare Gen Z e Millennials – scelgono di combinare attività lavorative e tempo libero».

Workation, bleisure e nomadismo digitale

Una persona su 2 è interessata in futuro a combinare viaggi di vacanza e lavoro ma quali sono le frontiere che possono permettere questa fusione? In primo luogo troviamo il workation ossia la possibilità di lavorare in remoto da un luogo di vacanza per un periodo di tempo limitato. Un’altra modalità è il bleisure che consiste nell’estensione del viaggio di lavoro con alcuni giorni di vacanza nella stessa destinazione. Sempre più interesse anche per il nomadismo digitale che consiste nello svolgimento delle proprie attività lavorative in altre città / Paesi rinunciando ad un luogo di lavoro fisso. Sebbene le formule precedentemente citate siano risultate le più attraenti, i giovani lavoratori hanno espresso interesse anche per il team bonding. Quest’ultima formula consiste nello spostamento con il proprio team di lavoro in altre città / Paesi per rafforzare lo spirito di squadra.

Dati alla mano

I dati riportati dall’Osservatorio EY Future Travel Behaviours 2025 mostrano ampiamente l’evoluzione in atto nel mondo del lavoro. L’indagine condotta su oltre 5mila persone in Italia, Francia, Germania, Spagna e Regno Unito mostra la tendenza dei giovani lavoratori a unire lavoro e viaggi apportando notevoli modifiche allo spazio lavorativo. Proprio in questo contesto entrano in gioco workation, bleisure e nomadismo digitale, che interessano il 67% dei Millennials e il 79% della Gen Z. Tra le modalità più richieste ci sono il workation (23%) e il bleisure (22%). In Germania si preferisce la formula del nomadismo digitale che negli altri paesi interessa il 19% degli intervistati. Il team bonding è preferito invece dal 18% degli intervistati. Il lavoro-vacanza inteso dalla Gen Z è interessante non solo per le formule ma anche per le mete scelte per svolgere l’attività lavorativa.

I giovani della Generazione Z infatti mostrano interesse per esperienze di lavoro-turismo lento e destinazioni che applicano una tassa di accesso. In particolare il 38% dichiara di preferire viaggi durante la bassa stagione. Il 36% opterebbe per esperienze di turismo lento che permettano un’immersione con la cultura locale. Infine il 34% sceglierebbe destinazioni meno conosciute/affollate. È interessante anche il mezzo preferito per unire viaggi e lavoro. Al primo posto, in Italia, il treno preferito dal 57% degli intervistati per i viaggi di lavoro superando l’aereo che resta il preferito negli altri paesi. Non è un caso che i giovani italiani tra i servizi più richiesti in treno hanno messo al primo posto (42%) il WiFi con accesso a Internet e l’alimentazione per dispositivi portatili.

Verso una maggiore flessibilità

Le nuove formule che fondono viaggi e lavoro sono sicuramente un ottimo compromesso per soddisfare il sempre maggiore bisogno di flessibilità nel lavoro. Non si tratta solo di Smart working che prevede lo svolgimento dell’attività lavorativa da casa. La fusione del viaggio con il lavoro è quel passo ulteriore che permette ai giovani lavoratori di dedicarsi all’attività lavorativa in un luogo in cui possono svolgere uno stile di vita vacanziero e di scoperta di nuovi territori. Tutto questo può incidere positivamente sulla qualità dell’attività lavorativa e sulla vita dei lavoratori stessi che potrebbero conciliare più facilmente lavoro e vita privata. La portata innovativa di queste nuove formule è proprio la possibilità di unire vacanza e lavoro dedicandosi all’una e all’altra attività. Tutto questo dipende naturalmente dal tipo di lavoro che si svolge e non è detto che tale condizione di lavoro/viaggio debba durare a lungo.

il workation prevede proprio lo svolgimento dell’attività lavorativa in un luogo di vacanza per un periodo di tempo che può essere di breve/media durata. O ancora il nomadismo digitale permetterebbe di spostarsi frequentemente in luoghi diversi lasciando la possibilità ai lavoratori di lavorare ovunque ci sia connessione internet (anche durante un viaggio in treno) alternando momenti di vacanza e facendo saltuariamente tappa in ufficio

Ad esempio il workation prevede proprio lo svolgimento dell’attività lavorativa in un luogo di vacanza per un periodo di tempo che può essere di breve/media durata. O ancora il nomadismo digitale permetterebbe di spostarsi frequentemente in luoghi diversi lasciando la possibilità ai lavoratori di lavorare ovunque ci sia connessione internet (anche durante un viaggio in treno) alternando momenti di vacanza e facendo saltuariamente tappa in ufficio. Altrettanto innovativo è il team bonding che può ufficialmente rientrare tra una delle opzioni per attività di team building. L’idea di far viaggiare insieme i dipendenti potrebbe infatti essere un’esperienza che unisce lavoro e vacanza creando legami costruttivi nel gruppo di lavoro.

Conclusione

Nel mondo del lavoro è in corso una vera e propria rivoluzione sotto diversi ambiti al fine di avere una maggiore flessibilità nell’ambiente lavorativo. Come Osservatorio Delta Index, avendo rapporti con diverse aziende, vediamo ogni giorno quanto l’ascolto dei giovani e delle nuove tendenze da loro imposte, sia importante al fine di attrarre e trattenere i giovani in azienda. La fusione tra viaggio e lavoro attraverso le varie formule è una tendenza sempre più diffusa tra i giovani lavoratori che può giovare alla qualità del lavoro svolto e alla vita del lavoratore stesso. Viaggiando e lavorando un giovane lavoratore non ha solo la possibilità di soddisfare un piacere personale. Infatti attraverso un viaggio il giovane lavoratore ha la possibilità di approfondire alcuni interessi e migliorare le proprie skills ad esempio la dimestichezza con una certa lingua o cultura che può essere utile nella sfera lavorativa.

Per approfondire il tema del rapporto tra AZIENDE e GENERAZIONE Z collegarsi al sito dell’Osservatorio Delta Index

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