Lega, a Pontida è il giorno del raduno
«Non siamo poltronai, ma gente di valori»

In migliaia sul tradizionale pratone di Pontida, ci sono anche bandiere tricolori tra cori sovranisti. Salvini è arrivato verso le 10. Alcuni passi del suo comizio.

Da stamattina presto in migliaia sul pratone di Pontida per il tradizionale raduno leghista. Un appuntamento molto sentito in particolare quest’anno visto il particolare momento politico a pochi giorni dall’uscita dal Governo del Carroccio.

Ecco la cronaca di alcuni momenti salienti della giornata.

17.00 - «Pazzesco, non me ne ricordo una così. Non si vedeva un buco libero». Lo ha detto il leader della Lega Matteo Salvini, ai cronisti che gli hanno chiesto un’impressione sul raduno di Pontida, terminato da poco. Quanto al numero di partecipanti alla manifestazione, Salvini ha risposto «Non so, non sono bravo a dare i numeri».

16.00 - «Pazzesco, non me ne ricordo una così. Non si vedeva un buco libero». Lo ha detto il leader della Lega Matteo Salvini, ai cronisti che gli hanno chiesto un’impressione sul raduno di Pontida, terminato da poco.

Quanto al numero di partecipanti alla manifestazione, Salvini ha risposto «Non so, non sono bravo a dare i numeri».

14.50- Matteo Salvini fa salire sul palco alcuni bambini accompagnati dalle loro famiglie e commenta: «mai più bimbi rubati!». Subito dopo ha chiesto al ’popolo del pratone di Pontida di prendersi per mano per chiudere così il suo comizio.

14.45- Salvini: «Se proveranno ad aumentare le tasse sulla casa dovranno passare sui nostri copri: la casa è sacra e non si tocca».

14.41- Salvini: «Il 19 ottobre a Roma sarà la festa dell’orgoglio nazionale». Matteo Salvini a Pontida chiama alla manifestazione indetta dalla Lega e commenta: «quando ci sono migliaia di persone della Lega gli agenti ci seguono col sorriso».

14.40- Salvini: «Se siamo qua è anche grazie a Bossi e Maroni che non si sono mai arresi: la forza della Lega è la compattezza. Se si perde qualche falso amico meglio così, vuol dire che era un poltronaro».

14.37- Salvini: «Quasi 40 anni fa scriveva che sarebbe stato opportuno che i giudici rinunciassero alle elezioni, e che se lo avessero fatto si sarebbero dovuti dimettere dalle cariche giudiziarie. Era Rosario Livatino, un martire ucciso dalla mafia».

14.35- Salvini: «Oggi senza sette ministeri festeggiamo la nostra vittoria. Preferisco cederli ai traditori per qualche mese perché presto li riprenderemo con gli interessi». «Abbracciamo nei prossimi mesi chi non vuole più stare con chi ha venduto l’anima per le poltrone».

Ore 14.31- «L’Europa o è cristiana o non è: così San Giovanni paolo II a Santiago di Compostela. Ma ora l’Europa è una specie di supermercato». Lo ha detto Matteo Salvini al raduno della Lega

Ore 14.30- Salvini: «Preferisco cedere ai traditori 7 ministeri oggi perché ce li riprenderemo tra qualche mese con gli interessi».

Ore 14.25- Salvini: «Una flat tax al 15% per chi lavora e per chi crea lavoro: sarà il primo provvedimento della Lega quando tornerà al governo».

Ore 14.22- «Gli schiavisti e i razzisti e gli sfruttatori di uomini e donne stanno solo a sinistra: i comunisti di oggi non parlano più agli operai ma ai banchieri».

Ore 14.20- Salvini: «Da un lato la Fallaci, dall’altra la viziatella comunista Carola» quella che «mi ha denunciato e che non vedo l’ora di guardare al processo a testa alta». Così Matteo Salvini a Pontida che ricorda la giornalista e scrittrice Oriana Fallaci proprio nel giorno dell’anniversario della sua morte. «Proprio il 15 settembre ci ha lasciato ma le sue idee vivranno per sempre. Grazie Oriana speriamo che i tuoi testi divengano libri di testo nelle scuole».

Ore 14.16- Salvini: «Su Di Maio non cambio idea, è un amico anche se cambia fronte. Ma non condivido le sue scelte: mi spiace vedere che l’evoluzione dei 5 stelle si trasformi nel cappello in mano in Umbria per una poltrona».

Ore 14.15; «C’è un servitore di due padroni e presidente buono per tutte le poltrone». Così, riferendosi al premier Giuseppe Conte, il leader della Lega, Matteo Salvini, nel corso del suo intervento dal palco di Pontida.

Ore 14.12. Salvini: «Lo abbiamo detto in tutte le lingue: il popolo italiano non è servo di nessuno. I sussurri con la Merkel e Macron li lasciamo ai traditori del popolo italiano».

Ore 14: - Subito dopo essere salito sul palco di Pontida ed aver detto che «l’odio e la paura non abitano a Pontida», il leader del Carroccio, Matteo Salvini, si è recato all’Albero della Vita, piantato nel prato del pratone, per pregare qualche secondo in ricordo dei militanti che non ci sono più.

“Non cambierei la mia vita con un Renzi, un Conte o un Di Maio comunque. Tenevi la poltrona, preghiamo anche per voi», aveva detto poco prima dal palco.

Ore 12: Fischi a Pontida contro il premier Giuseppe Conte quando il capogruppo della Lega al Senato Massimiliano Romeo lo ha citato dal palco. «Il Presidente del Consiglio, che amava definirsi avvocato del popolo, a un certo punto decide di abbandonare il popolo e di piegarsi alle élite, a Macron e alla Merkel. Vergogna!» ha detto Romeo. Parole alle quali i militanti hanno fatto eco fischiando e urlando «buffone, buffone» e «vergogna!».

11.45: Salvini: «Sono curioso di capire cosa ha svenduto il presidente del Consiglio in termini di sovranità ed economia italiana per aver la pacca sulla spalla che ha avuto da Macron e dalla Merkel. Vigileremo».

11.05. Salvini: «Vengo qui da 26 anni e una giornata così non l’ho mai vista, colonne enormi di auto, di pullman. Qualcuno immaginava una giornata triste, invece sarà una Pontida mai vista. Vogliamo un governo del popolo contro un governo del palazzo».

11.00: Gli alleati del centrodestra «sono d’accordo con un referendum sulla legge elettorale. Ne avevo parlato con entrambi». Lo afferma il leader della Lega, Matteo Salvini che aggiunge: «Io voglio che ogni italiano sappia per chi vota, senza che ci siano partitini che tengono in

10.55: «Possono essere sbagliati i toni, bisogna sempre portare rispetto. Sicuramente sono state fatte scelte che non corrispondono alla volontà popolare. Io però non uso l’insulto e propongo agli italiani un cambiamento». Lo afferma il leader della Lega commentando le parole di Vito Comencini ieri sul Capo dello Stato. ostaggio il Paese».

ore 10.45. Salvini: «Roma è conciata così grazie al duo Raggi e Zingaretti»

ore 10.30: Il leader della Lega Matteo Salvini è arrivato intorno alle 10 a Pontida per il tradizionale raduno del Carroccio. Salvini è salito sul palco per salutare i militanti, che lo hanno accolto urlando «Matteo, Matteo».

ore 10: Antonio Nasso, un giornalista videomaker collaboratore di Repubblica, è stato aggredito un mattinata da un militante della Lega sotto il palco di Pontida. Dopo diverse minacce verbali, l’uomo gli ha rotto il microfono della telecamera rendendola inutilizzabile. Nasso, mentre faceva delle interviste sul pratone, ha sentito un militante urlare «Mattarella mafioso». Si è così avvicinato per riprenderlo ma l’uomo ha cominciato a insultarlo e minacciarlo: «Sei un provocatore, se non te ne vai ci incazziamo». Al quel punto un secondo militante leghista ha sferrato un pugno alla telecamera rompendo il microfono.

ore 9.45: Il giornalista Gad Lerner arrivato a Pontida, subisce pesanti insulti dai leghisti - Gli urlano, massone, straccione, figlio di cento padri, a casa.

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