L’utilitaria del Papa

di Giorgio Gandola

Oggi questa rubrica parte da una spintarella del lettore Giuseppe Zilli, che ci scrive così: «Da Urlo il gesto di Papa Francesco che si reca in visita ufficiale dal capo dello Stato in utilitaria e senza scorta.

Oggi questa rubrica parte da una spintarella del lettore Giuseppe Zilli, che ci scrive così: «Da Urlo il gesto di Papa Francesco che si reca in visita ufficiale dal capo dello Stato in utilitaria e senza scorta. I nostri politici che non sanno proprio da che parte cominciare per ridursi compensi, spese e privilegi, prendano esempio.

Sono convinto che Papa Francesco non esiterebbe ad indicare loro come si fa». Si fa nel modo più semplice, caro signor Zilli. Si fa salendo la scaletta dell’aereo con il bagaglio a mano (niente portaborse). Si fa semplificando il protocollo per raggiungere più facilmente i fedeli e passare a loro con naturalezza i messaggi più dirompenti. Si fa rivolgendosi al cuore delle persone e non alla testa degli apparati.

Si fa rischiando di mandare in depressione la scorta con la frase: «Per favore non correte in auto, anzi fermatevi ai semafori rossi. I romani non sopportano i politici che sfrecciano con la sirena e la paletta. Voglio che vedano il Papa fra loro, fermo al semaforo come loro».

Si fa così, come auspica lei caro Zilli,e come Papa Francesco quotidianamente ci insegna. E’ il primo decisivo passo verso una nuova armonia, verso una solidarietà che parte dal basso, dalla comprensione che i doveri e i diritti riguardano tutti. E che la normalità della vita è anche la sua magìa. Il Papa questo ci indica con esempi formidabili. Non lo dice, lo fa. Ed è questo che i nostri politici temono di più, perchè il privilegio è l’unico tratto distintivo del loro ruolo. Avere senza essere. Poi arriva una Ford Focus e ti frega.

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