Punti fragola da Gioia Tauro

di Gianlorenzo Barollo

Ma come: abbiamo tanto deplorato i massacri della guerra in Siria e adesso che al porto di Gioia Tauro arriva una navicella imbottita con le armi chimiche di Assad c’è qualcuno che storce il naso?

Ma come: abbiamo tanto deplorato i massacri della guerra in Siria e adesso che al porto di Gioia Tauro arriva una navicella imbottita con le armi chimiche di Assad c’è qualcuno che storce il naso?

Possibile che si debba tutte le volte fare queste figuracce quando gli occhi del mondo sono puntati sull’Italia. Un po’ di contegno, è il momento di fare la nostra parte per assicurare la pace nel mondo. La parte di quelli che spingono il carro mentre gli altri si prendono gli applausi per la splendida idea.

E poi perché tutta questa paura per una nave carica di veleni che solca le acque nel Mediterraneo. Fosse le prima... anzi alcune dormono già sui fondali.

Ma non preoccupatevi, sulla nave danese – a dispetto delle calunnie di Shakespeare e del suo «Amleto» – non c’è nulla di marcio. Ci sarà poi una «chirurgica» operazione Usa nei pressi non troppo prossimi delle nostre coste. I materiali nocivi saranno verificati e disposti per ulteriori trattamenti in modo che non possano nuocere.

Insomma un bel lavoro. Che dite? I controlli italiani? Noto un velo di diffidenza. Ovvio che ci saranno... a distanza. Fare una diretta televisiva? Interessante suggerimento, ma temo che il palinsesto sia già troppo affollato: abbiamo la Prova del cuoco con lo speciale sul pan grattato, la replica dell’oroscopo e una telenovela bavarese.

Comunque una cosa è certa: dopo questa importante disponibilità il premier Letta riceverà 10 punti fragola dell’Onu. E se scappasse nel mare nostrum qualche bidone di yprite? Vabbè, vuol dire che l’anno prossimo avremo scatolette di tonno a pinna verde.

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