Con Porsche Panamera 4S E-Hybrid attraverso la Valmarina

L’ultima nata della casa automobilistica tedesca coniuga eleganza e prestazione. All’insegna di un motore ibrido che conferma il feeling verso l’elettrico.

Quello fra Porsche e l’elettrico è un connubio destinato a durare. Sull’onda del successo di Taycan, completamente elettrica, la casa madre punta decisa sulle motorizzazioni ibride plug-in per la sua nuova proposta di quest’anno, la gran turismo Panamera. Lusso, prestazioni e sostenibilità ambientale sono elementi chiave per le ammiraglie del futuro e come la Porsche Panamera 4S E-Hybrid capace di accelerare da 0 a 100 km/h in 3,7 secondi e sfiorare i 300 km/h di velocità massima. Sull’intera gamma Panamera è stato rinnovato il frontale, che adotta di serie il pacchetto Sport Design, e sono stati ridisegnati i gruppi ottici posteriori con fascia luminosa avvolgente. Inediti anche i cerchi in lega da 20 e 21 pollici. Porsche Panamera offre oggi ben tre motorizzazioni ibride, con potenze comprese tra i 462 Cv della Panamera 4 E-Hybrid e i 700 Cv della Panamera Turbo S E-Hybrid. Il cuore della Panamera 4S E-Hybrid è un motore elettrico da 136 CV integrato nel cambio PDK a 8 rapporti e accoppiato a un motore V6 2.9 biturbo a benzina da 440 CV. La potenza complessiva è di 560 CV, con una coppia massima di 750 Nm.

Numeri e dati che abbiamo voluto testare in Valmarina, località di Bergamo vicina alla Ramera di Ponteranica, ai piedi del colle della Bastia, impreziosita dall’ex monastero di Santa Maria. Alla guida, Luana Piazzalunga, Ceo si Piazzalunga Srl, azienda di Sorisole specializzata in carrelli elevatori, logistica e movimentazione. «Mio padre ha avuto piena fiducia in noi – ci racconta lei – e, dividendo le nostre aree di competenza, siamo riusciti a crescere. Negli ultimi 5 anni ci siamo trasformati, e oltre che “carrellai”, come si dice in gergo, abbiamo cominciato a offrire soluzioni “chiavi in mano” per le imprese, con macchine Agv, cioè a guida automatica». La storia di una donna che negli anni si è occupata di officina, magazzino, logistica, rapporti commerciali e oggi è al comando in un settore prettamente maschile. Su Panamera, fra le strade della Valmarina, si trova subito a suo agio, apprezzando lo spirito deciso dell’automobile e la comodità di un abitacolo-salotto confortevole che può ospitare fino a quattro persone.

Tappa obbligata del nostro percorso tra vigneti e campi, l’ex monastero benedettino del XII secolo, oggi costruzione restaurata quale esempio di un romanico lombardo che ben si inserisce nel territorio circostante. Sede di mostre e del centro direzionale del Parco dei Colli di Bergamo, l’ex Monastero ospita oggi nella corte centrale del vecchio cenobio i due splendidi cavalli di Elia Ajolfi, scultore da sempre legato al territorio. La Valmarina è caratterizzata da una spiccata ricchezza faunistica e floreale, con boschi e sorgive, da cui nel Medioevo veniva presa l’acqua per rifornire Bergamo grazie all’Acquedotto dei Vasi.

Panamera attraversa questi luoghi collinari, con molti giardini a terrazzo e angoli suggestivi, mostrando tutta la propria eleganza, là dove natura e sostenibilità si incontrano. Curiosa la derivazione del nome Valmarina: la parola rimanda alla «marra», il risultato di scavi nella roccia da cui si ottengono sassi e pietre; da lì risalendo il riferimento è al diminutivo femminile di «mare», «marina» appunto. Il silenzio dei luoghi, la potenza silenziosa di Panamera, guidata da una donna che non intende arrestarsi. «Il mio obbiettivo – continua Luana – è quello di non fermarmi mai, e quando raggiungo un traguardo ne ho subito un altro. Non bisogna mai pensare di essere arrivati». Che è esattamente la definizione dello spirito Porsche e delle sue automobili sempre più innovative e sorprendenti.

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